AMIANTO: Vigili del Fuoco lavoratori esposti

Cosa bisogna fare per avere il riconoscimento dei benefici previsti dalla legge n.326/03

 

 

 

 

Roma -

Lavoratori,

dopo quasi un anno di attesa, e diverse sollecitazioni sul piano politico e sindacale, è stato emanato il decreto del Ministero del Lavoro datato 27 ottobre 2004, di attuazione dell’articolo 47 del decreto legge 30 settembre 2003, n° 269, convertito con modificazioni nella legge 24 novembre 2003, n° 326, dove vengono previsti i benefici previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto.

Tale decreto, allarga la platea dei beneficiari ma, allo stesso tempo, pone delle restrizioni pesanti che garantiranno solo pochi di ottenere il trattamento di pensionamento anticipato e alla maggioranza solo un incremento economico sul sistema previdenziale.

In effetti dobbiamo registrare uno svilimento del significato originario della legge del 1992, che con questa misura favoriva la possibilità di salvaguardare la salute dei lavoratori esposti o a contatto con materiale in amianto, ponendoli in una condizione di tranquillità fisica e psichica.

Il decreto, conferma nella sostanza che vi sono lavoratori esposti appartenenti ad altri enti previdenziali che non sia L’INAIL, che hanno diritto ad ottenere i benefici. Il personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco rientra quindi tra questi, ma non tutto; infatti per beneficiare di questa norma, sarà necessario certificare che si è stati a contatto per oltre dieci anni con l’amianto, solamente cosi si avrà diritto alla rivalutazione della propria pensione con la formula che moltiplica gli anni di esposizione per i coefficienti predisposti.

Il personale interessato è pertanto invitato ad inoltrare domanda entro il 31 marzo 2005, seguendo la modulistica ministeriale (vedi allegato A4NI), al proprio comando di appartenenza per il rilascio della dichiarazione per i curriculum lavorativi, dove deve essere evidenziato quanto segue:

a) la ricostruzione del ciclo lavorativo dell’amministrazione con indicazione dei luoghi dove era presente amianto e il suo stato di conservazione;

b) ricostruzione dettagliata delle mansioni svolte in cui viene evidenziata l’esposizione all’amianto;

c) eventuali indagini di altri enti che attestino presenza di amianto ed eventuale documentazione fotografica.

Successivamente il curriculum, sempre secondo lo schema di cui al mod. A1, deve essere presentato o inviato a mezzo raccomandata all’INAIL, pena la decadenza dal diritto ai benefici previdenziali.

La RdB-Cub, che da anni si batte per aver riconosciuta la categoria di lavoratori particolarmente usuranti, sottolinea che è ancora pendente presso gli organi giudiziari, un ricorso in attesa di sentenza.

Di conseguenza la RdB-Cub, chiede ai lavoratori di acquisire la consapevolezza di quanto sarebbe importante per la categoria ottenere tale riconoscimento.

A tale scopo si rende disponibile per eventuali chiarimenti invitando tutti i lavoratori che ritengono di essere stati a contatto con materiali contenente amianto, nei luoghi di lavoro, durante gli interventi, ad inoltrare la richiesta e a non cadere nella trappola di chi oggi discute con il governo come gestire i soldi della previdenza dei lavoratori!

gli allegati a questo comunicato si possono scaricare dal sito della RdB-Cub (www.rdb115.org) :

1- Allegato 1 da inviare entro il 15 giugno all’INAIL;

2- Allegato 2 da inviare al comando entro il 31 marzo;

3- Allegato 3 fax simile della richiesta da inviare al comando provinciale per avere la compilazione del modello del Curriculum lavorativo (A4NI)

N.B. nell’allegato 2 (curriculum) va riportato il periodo e il luogo in cui si è stati a contatto con il materiale nocivo (amianto) da… al…, la mansione espletata (VP – CS – CR), il reparto (operativo).