ALTO LA' AI DECRETI!!!

Il comunicato stampa unitario delle organizzazioni sindacali che hanno indetto lo sciopero nazionale dei vigili del fuoco

 

 

 

 

Roma -

L’ADESIONE ALLO SCIOPERO DEL 1° LUGLIO HA SUPERATO IL 75%. LE ASPETTATIVE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI NON POSSONO PIU’ ESSERE DISATTESE DAL MINISTRO

Lo avevamo detto e i fatti ci stanno dando ragione: questi decreti delegati non sono graditi al personale, tanto quanto non lo sono alla maggioranza delle OO.SS. che lo rappresenta, pertanto, dopo le grandi manifestazioni di piazza dei Pompieri a Milano, Palermo e Napoli, oggi, in occasione dello sciopero generale della categoria, oltre il 75%, quale media nazionale – quindi ben oltre la rappresentatività delle OO.SS che lo hanno proclamato – ha incrociato le braccia.

Alcuni dati parlano addirittura di punte di adesione del 100%, proprio tra i vigili del fuoco operativi, i quali, al contrario di quanto taluni vogliono far loro credere, hanno perfettamente capito che l’impianro di riordino ipotizzato non produce benefici professionali, tanto meno economici.

Una dimostrazione di straordinaria lucidità, compattezza e maturità degli scioperanti, ancora più eclatante, se si pensa alla campagna denigratoria messa in campo da “coloro” che non hanno esitato a diffamare gli organizzatori della protesta ed a terrorizzare i lavoratori, con l’inaccettabile ricatto, palesemente falso, di subire i decreti così come sono, pena la perdita delle risorse contenute nella legge 252/04.

Il Ministro dell’Interno, non può più non prenderne atto: i decreti attuativi devono essere pregiudizialmente ritirati e deve essere riaperta una discussione di merito, con tutte le OO.SS., al fine di concretizzare una riforma veramente condivisa, tale da valorizzare professionalemnte ed economicamente gli operatori, ma anche il servizio alla cittadinanza.

Così non fosse, forti del sostegno dimostrato dalle lavoratrici e dai lavoratori, siamo già pronti a proseguire la campagna di mobilitazione generale, sia attraverso la proclamazione di un altro sciopero, sia con iniziative di piazza ancora più eclatanti di quelle messe in campo fino ad ora.