Alla Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati

Nazionale -

Ill.mo Presidente,
 
abbiamo ricevuto l’invito per il 18 gennaio p.v. per partecipare ad audizione informale  in merito alle problematiche relative al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
 
“Tale audizione si terrà, presso la Sala del Mappamondo, sita al quarto piano di Palazzo Montecitorio, con ingresso da Piazza del Parlamento n. 24 , ogni intervento dovrà essere contenuto in un tempo non superiore ai cinque minuti per ciascuna organizzazione e il numero di rappresentanti dovrà essere limitato alle due unità. Vi informiamo infine che per le audizioni informali non è prevista alcuna forma di resocontazione ..ed è gradita relazione scritta.”
 
Siamo a  dir poco frastornati da queste particolari  attenzioni che la S.V. manifesta nei confronti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, tuttavia riteniamo  che un’ audizione informale, la terza da quando si è insediato questo governo in un limitato lasso di tempo, sia un modo per non voler  riconoscere l’impegno, la professionalità, la competenza  dei lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
 
Un ente, il Corpo dei Vigili del Fuoco, che ha subito  riforme  calate dall’alto quali la rimilitarizzazione e la sottrazione dei diritti personali e sindacali ed allontanando di fatto la figura del  vigile del fuoco dai bisogni dei cittadini. 
Eravamo quell’ente che in tanti anni aveva praticato sul territorio la cultura della protezione civile, della prevenzione (ora privatizzata) e della previsione dei rischi, eravamo quell’ente che attraverso la cultura della protezione civile era tra i più rispettati ed ammirati dai cittadini.
 
Oggi siamo quell’ente che, a seguito dei tagli effettuati da questo e dai precedenti governi, si trova ad avere i fornitori dietro la porta. I fornitori bussano alla porta quotidianamente per essere liquidati per le prestazioni da noi fruite senza comprendere  chi siano i responsabili dei mancati pagamenti,  se  il governo   oppure i singoli lavoratori. Fatto sta  che i lavoratori del Corpo Nazionale sono additati e malversati da tutti come gente con cui è meglio non avere a che fare.
 
In alcuni casi e sempre con maggiore frequenza siamo stati mandati via dalle officine, dai rifornitori di gasolio, dalle lavanderie. Ma non solo, altri enti  per morosità ci chiamano in causa. Purtroppo la faccia la mettiamo in prima persona attraverso migliaia di operatori  e professionisti del soccorso che sono a contatto quotidiano con la gente.
 
Egregio Presidente, quanto sopra esposto rappresenta un piccolo accenno di cosa i Vigili del Fuoco in  questi ultimi anni stanno subendo. Possiamo aggiungere  che il 90%  dei mezzi di soccorso, vetustà a parte,  sono ricoverati in officine e capannoni per  mancanza di fondi per le riparazioni e nonostante ciò  i dirigenti locali sono invitati a limitare ancora di più le spese. Per le faccende di ordinaria amministrazione spesso è difficile riuscire a stampare un documento che l’utente richiede.
 
Ma questi potrebbero essere dettagli marginali per un governo che ragiona per massimi sistemi, modalità che non permette certo di conoscere neppure i  contorni della realtà, rispetto la quale  oggi, il servizio dei Vigili del Fuoco, offre sempre meno un soccorso adeguato ed efficiente alla popolazione. Allorché si riesce ad ottenere qualcosa di buono lo dobbiamo alla capacità soggettiva di qualche operatore addirittura periferico e giammai in funzione di una pianificazione orchestrata ad hoc da parte di questo governo attraverso interventi programmati.
 
Egregio Presidente, augurandoci di non tediarla più di tanto ( forse sono  già terminati i cinque minuti a noi riservati) ci preme  farle sapere che prima del terremoto de L’Aquila la nostra situazione organizzativa era a pezzi, tant’è che per arrivare  nelle zone del cratere abbiamo lasciato per strada, in panne, mezzi e uomini. Oggi da quel fatidico 6 aprile 2009, ci ritroviamo a fare i conti con un ulteriore arretramento di due anni almeno, pertanto in caso di  imminente  chiamata di soccorso sappia che siamo poco poco, ma molto poco, peggio di prima.
 
Non possiamo comunque fare a meno di sottolineare, in modo telegrafico, altre  tematiche che angosciano il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco:
 
-     dopo tre lunghi anni ci è stato rinnovato il contratto di lavoro biennio 2008/2009, di cui tuttavia  siamo ancora in attesa di capire come si intenda procedere nei nostri confronti circa  sviluppi economici e normativi che il contratto prevede, ancora non si è visto un cent. Fermo restando che il transito nel  comparto pubblicistico  ha prodotto solo dequalificazione in modo generalizzato a tutti i lavoratori VF. Sono innumerevoli le incongruenze  come il  paradosso inerente le qualifiche del personale amministrativo relativamente  ad alcuni ruoli inferiori che percepiscono un salario maggiore di ruoli o profili superiori. Una confusione che solo nel ministero dell’interno può regnare. In aggiunta, il prossimo rinnovo contrattuale dovrà attendere quattro anni per riaprire la discussione. Alla luce di ciò non ci aspettiamo grandi attenzioni in merito alla destinazione di   risorse aggiuntive a nostro favore, né per eventuali competenze accessorie né per l’auspicato riconoscimento di lavoratori a rischio cioè inserimento nella lista delle “categorie usuranti”.
 
-     I lavoratori Vigili del Fuoco hanno partecipato e  partecipano alle emergenze di questo paese (Abruzzo, Viareggio, Messina, Calabria , Sardegna,  Toscana, Liguria) per alluvioni e straripamenti su tutto il territorio nazionale, oltre all’attività di soccorso ordinaria e di istituto giornaliero. Tuttavia ad oggi non sono seguiti stanziamenti per il pagamento delle attività di soccorso, anzi in alcuni casi,  Egregio Presidente, anziché retribuire le  ore prestate  è stato imposto ai lavoratori il recupero delle ore con il risultato di aver sottratto fraudolentemente   tempo da dedicare  alla propria famiglia !
 
-     Stessa cosa dicasi sull’impegno di modificare le scelleratezze della Legge 217/05, l’ordinamento professionale dei lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, di cui oggi non si intravede   neanche uno spiraglio di luce  ed il personale langue nei rispettivi profili  professionali  da 20 anni, (blocco dei passaggi di qualifica a Capo Squadra e Capo Reparto).
 
-     Sono state completate le procedure concorsuali  per assumere personale Vigili del Fuoco e permettere di gestire meglio il soccorso ma  non si hanno ancora notizie. Stessa cosa avviene per  migliaia di precari, senza i quali i comandi potrebbero chiudere bottega e che sono tenuti in uno stato di precarietà  assurdo,  in attesa di un posto di lavoro che non arriva mai. 
 
-     In compenso in un periodo di forte crisi economica, così almeno leggiamo dalle cronache giornaliere,  il nostro Dipartimento organizza con destinazione di  fondi economici la Festa  Nazionale dei Vigili del Fuoco, la festa a Cortina, altre feste per la Patrona; ogni giorno abbiamo una festa ed una medaglia!
 
Non ce ne voglia Egregio Presidente della prima Commissione Affari Costituzionali della Camera, il 18 gennaio abbiamo già un impegno di lavoro per organizzare la categoria e farla scendere in lotta, pertanto  non saremo presenti; i nostri cinque minuti li distribuisca  a chi continua a perorare la causa del “comparto sicurezza” che ha prodotto le conseguenze, in parte sopra elencate; ci auguriamo solo che abbia il tempo di leggere il presente appunto.