AL NUOVO COMANDANTE DI BOLOGNA
Situazione generale Comando
La presente per darle ufficialmente il benvenuto in questo Comando da parte della nostra organizzazione sindacale. La USB non ha potuto partecipare al primo incontro ufficiale per impegni indifferibili, ma ci preme comunque poter dare il nostro contributo nell’ottica di una proficua futura collaborazione, improntata nel rispetto dei ruoli e nel reciproco confronto. Non vogliamo fare la lista della spesa che negli anni abbiamo più volte fatto ai vari dirigenti, spesso senza costrutto, quindi consapevoli dei limiti che ogni singolo dirigente ha nei vincoli di bilancio, confidiamo nel massimo impegno per affrontare alcune questioni importanti che meritano di essere messe alla sua attenzione.
- MEZZI Partiamo dalla disastrosa situazione dei mezzi di questo Comando, questione che deriva da anni di cattiva pianificazione e peggiore gestione, il parco mezzi è forse il più vecchio d’Italia, la situazione delle autoscale e delle autopompe è nota anche al Capo del Corpo che è stato dirigente in questo Comando. Fu fatto uno studio dall’allora ing. Priori sullo stato del parco macchine di questo Comando, il rapporto denunciava una situazione grave. Quindi chiediamo anche a lei, come fatto con il suo predecessore, di premere con tutte le forze presso il Dipartimento al fine di ottenere in breve tempo nuove mezzi e risorse aggiuntive per la manutenzione dell’attuale.
- SEDI DI SERVIZIO Per quanto riguarda le sedi di servizio molti i progetti in essere e i cantieri aperti, chiediamo la massima sollecitudine nel far proseguire le opere in atto e di portare i progetti alla fase operativa quanto prima. Pianoro vede un cantiere ben avviato ma la situazione attuale della sede è vergognosa, tra impianti vetusti e presenza di ratti la vita all’interno del distaccamento è sempre più difficile. L’amministrazione è tenuta a garantire le condizioni di salubrità degli ambienti come da norme vigenti. Il distaccamento Carlo Fava non è messo molto meglio, con l’aggravante che i lavori della nuova sede sono ancora alla fase progettuale. Visti i tempi incerti, comunque lunghi, si dovrà provvedere inevitabilmente a lavori di manutenzione così da garantire ai lavoratori condizioni di vita decente all’interno della sede, gli ispettori responsabili sono comunque a conoscenza delle problematiche più urgenti. Dobbiamo inoltre aprire un tavolo di confronto tra amministrazione e comune, coinvolgendo anche le OO.SS., per definire la collocazione della sede provvisoria, che dovrà garantire durante i lavori di demolizione della vecchia sede e di costruzione della nuova, la presenza di uomini e mezzi nell’area cittadina, al fine di contenere i tempi di risposta entro un range congruo, in considerazione poi dei numerosissimi cantieri che interessano tutta l’area urbana. Ad oggi i vari tentativi di interlocuzione sono stati vani, temiamo però che non ci sia stato il necessario impegno di entrambe le parti in causa, ma una soluzione va trovata e va trovata in tempi brevi. Anche la sede centrale ha problemi che vanno affrontati per migliorare le condizioni di salubrità e confort dei lavoratori. Ci risulta che siamo in attesa che partano i lavori per l’efficientamento energetico, a questo proposito vorremo sapere se con questi fondi si affronteranno anche problemi diversi: compreso il miglioramento dei percorsi di decontaminazione e i servizi igienico sanitari della sede, in caso contrario si deve mettere in agenda la reperibilità degli stessi. Vorremo sapere a che punto è la nuova sede di Imola e quella aeroportuale, entrambe sedi oramai inadeguate, come inadeguata rimane la sede di Vergato, su quest’ultima da segnalare anche un disinteresse negli anni da parte dell’amministrazione comunale.
- FORMAZIONE Vogliamo spendere anche due parole sulla formazione, considerando la sua esperienza sul settore ci aspettiamo una particolare sensibilità sull’argomento. Innanzitutto ci preme segnalare la grave situazione dei mantenimenti TPSS, considerando quanto è fondamentale questa tipo di formazione ai fini della nostra stessa sicurezza, sono anni che USB denuncia questa situazione, ma non si sono ancora oggi trovate soluzioni efficaci per risolvere il problema. Ci piacerebbe anche pensare ad una formazione che lavori molto sull’addestramento di base fondamentale al lavoro quotidiano del vigile del fuoco, la formazione negli ultimi anni si è sempre più sbilanciata verso le specialità, dimenticando che queste concorrono senza dubbio alla qualità del soccorso, ma rimane tutta una casistica di intervento che rappresenta ancora la percentuale maggiore, che richiede aggiornamenti e mantenimenti. Soprattutto i distaccamenti soffrono la mancanza di specifiche strutture addestrative, quindi pensavamo ad una formazione calibrata su specifici temi, come si è già iniziato a fare in questi anni: dal CFBT , all’incidente stradale, all’ elettrico, al fotovoltaico, al GNL, ecc..; pensare a incontri mirati durante l’anno su specifici temi, che possono riguardare l’interventistica di tutti i giorni, ad esempio gli stessi ascensori, che con le nuove tecnologie hanno cambiato le manovre di movimento della cabina. In definitiva pensare ad una formazione che coinvolge tutti, su temi di tutti i giorni, una formazione che può essere fatta nelle sedi opportune con le strutture a disposizione, non ci dimentichiamo la presenza del polo didattico a pochi metri dalla sede centrale che offre possibilità ulteriori, o una formazione itinerante che raggiunge il distaccamento, prevedendo specifiche risorse tali da permettere ai vari formatori di settore, di passare tra le sedi per effettuare specifici momenti formativi, come già fatto ad esempio per gli incidenti stradali, l’NBCR, l’USAR light.
Non ci troviamo d’accordo invece con alcuni odg che negli anni hanno previsto forme coercitive di partecipazione ai corsi, soprattutto quando la carenza di determinate figure, vedi gli autisti, sono state determinate da indubbie responsabilità riconducibili all’amministrazione centrale, al sistema dei concorsi e dei corsi di formazione degli allievi. Su questo problema abbiamo sollecitato anche a livello nazionale. Non crediamo in definitiva giusto lasciare la risoluzione di questo annoso problema ai dirigenti locali con la conseguenza di vedere comandati d’ufficio dei lavoratori che obtorto collo diventano autisti, indubbie le ricadute sulla qualità del servizio e sulla sicurezza.
- STRAORDINARI/COMPETENZE/PRESENZE Altro problema che il suo predecessore ha tentato di affrontare con scarso profitto, è stato quello della gestione dei pagamenti, allo stato attuale molti lavoratori ci riferiscono la difficoltà a monitorare cosa è stato pagato e cosa no, questo in particolare riguarda gli straordinari, non solo si lamenta la troppa burocrazia legata alla richiesta degli stessi, in quanto per richiedere lo straordinario si deve allegare documentazione che l’amministrazione ha già in suo possesso e gli stessi lavoratori non comprendono per quale ragione si debba produrre documentazione che l’amministrazione ha già, considerando poi che dai distaccamenti le operazioni sono più complesse, in quanto la dotazione informatica è limitata, soprattutto nei casi si debba fare delle scansioni. Il Comandante precedente aveva fatto predisporre una piattaforma che di fatto non è in uso, dovremmo magari capire se quello è strumento idoneo e nel caso far partire la procedura. Inoltre è fondamentale, perché richiesto da molti lavoratori, che a cadenza regolare venga pubblicato un documento di riepilogo degli straordinari di ognuno, comprensivo dello stato di pagamento, questo è infatti l’unica garanzia che ha il lavoratore di poter monitorare e controllare la propria situazione, anche nell’ottica della trasparenza, fugando i dubbi su eventuali pratiche clientelari di assegnazione dei servizi. Non vi è alcun contrasto con il codice della privacy, in quanto ogni qual volta un lavoratore è incaricato di un servizio straordinario che sia addestramento, missione o servizi di istituto, esce un ODG che è ben visibile da tutti, in questo caso la privacy diviene paravento per bloccare la più importante trasparenza chiesta dalla maggioranza dei lavoratori. Ci viene anche riferito che alcuni lavoratori hanno problemi con la gestione del cartellino soprattutto quando si fanno corsi, missioni o quando si passa a orari differenti dal turno ordinario. Ci viene riferito che quando ci si trova con difformità che richiedono l’invio di regolare segnalazione tramite email all’ufficio competente, non segue alcuna risposta, la conseguenza a volte è quella di recarsi di persona all’ufficio competente per sistemare il cartellino personale. Si capisce bene, che per chi non è in sedi distaccate questo non è accettabile, dobbiamo anche su questo trovare un sistema di comunicazione efficace, che garantisca una registrazione delle presenze attendibile, così da vedersi riconosciuti i conseguenti emolumenti, ricordiamo infatti, che una errata registrazione del singolo cartellino porta ad immediata perdita retributiva.
- PERSONALE AMMINISTRATIVO Ai problemi sopra esposti si collega la questione dell’organizzazione degli uffici e dei lavoratori amministrativi, della distribuzione dei carichi di lavoro. Bologna nonostante le nuove risorse acquisite recentemente, rimane in una situazione di sottorganico cronica, considerando soprattutto la mole di lavoro che ha, non ultimo Bologna ha di nuovo l’onere dell’ufficio acquisti prima delegato alla Direzione, la stessa che negli anni ha drenato risorse importanti dai vari uffici, risorse mai rimpiazzate completamente. Inoltre Bologna ha attualmente solo due informatici, dei quattro previsti. In definitiva sarebbe utile aprire su questo tema un confronto, per trovare insieme soluzioni che migliorino l’efficienza degli uffici con conseguente riduzione dei disservizi di tutto il personale e migliore qualità di lavoro del personale amministrativo, che oggi vive una oggettiva situazione di disagio.
DistintiSaluti
per il coordinamento Provinciale USBVVF
Ciro Bartolomei