AL NUCLEO ELICOTTERI DI BOLOGNA SI TORNA ALL'ORARIO ORDINARIO
Giovedì scorso presso la Direzione Regionale Emilia Romagna, si è svolta la conciliazione per la vertenza in atto sul cambio di orario al nucleo elicotteri di Bologna. Come USB abbiamo ribadito la nostra posizione, che è quella di non riconoscere al Direttore, l’autorità di cambiare l’orario di lavoro che deve rimanere 8-20, se si esce da questi parametri, si deve intervenire con l’istituto dello straordinario su base volontaria, oltretutto le disposizioni emanate dal Direttore riguardano anche il personale SAF che non è tra gli specialisti e quindi decadono anche i riferimenti normativi che potrebbero essere interpretati a favore della tesi sostenuta dal Direttore stesso. Riteniamo che la materia vada affrontata a livello nazionale, il tavolo di confronto deve essere quello e non riteniamo idonea la delega ad ogni singola direzione regionale sul territorio. Necessario sarà anche rivedere la circolare del 4 agosto, ci riferiamo alla n° 144470 che introduce lo “split duty”.
Siamo giunti alla conciliazione, cessando lo stato di agitazione, infatti da oggi l’orario tornerà ad essere 8-20, tranne l’equipaggio di emergenza che farà 6-20, però abbiamo voluto assicurarci che le due ore di straordinario dalle 6 alle 8, siano fatte su base volontaria. Il 12 dicembre ci sarà un incontro con il Direttore e tutte le OO.SS., nel quale ci verranno forniti i dati della sperimentazione condotta in questi mesi. La USB incontrerà quanto prima i lavoratori del nucleo per meglio spiegare la nostra posizione e raccogliere i contributi di tutti, in modo da poter meglio fare una sintesi utile al raggiungimento di un accordo futuro, che ribadiamo, deve avvenire a livello nazionale. Attendiamo i futuri sviluppi, il problema al momento rientrato, ma si ripresenterà presto, ne siamo purtroppo coscienti. La situazione per gli specialisti lascia spazio ad interpretazioni, in quanto l’iter contrattuale non fu a suo tempo compiuto, in sede ARAN, nel tempo circolari e decreti sono intervenuti per tentare di normare. Se questo vale però per gli specialisti, non possiamo dire la stessa cosa per i SAF, per i quali la norma è chiara, non ci sono spazi all’interpretazione, fino a quando non si rimetterà mano al contratto nazionale che al momento è fermo. In attesa di sapere quando verremo convocati dal ministro e quali saranno gli spazi di trattativa, di quale sarà la capacità delle OO.SS. e dei lavoratori di mobilitarsi per avere gli spazi adeguati alle nostre e altrui rivendicazioni, bisogna affrontare il nodo dell’orario a livello centrale per i nuclei, pena trovarci in perenne conflitto sui territori che hanno i nuclei. Quindi oggi ci troviamo nella condizione di una “tregua armata”, anche se con la conciliazione abbiamo voluto consolidare le basi di un confronto sereno e costruttivo.