A.A.A. CERCASI DISPERATAMENTE AUTISTI

Nazionale -

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento

Prefetto Paolo Francesco TRONCA
Tramite:                                                                                  
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI
E,p.c.                                                                                    
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
Ing. Alfio PINI

Ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
Viceprefetto Aggiunto Giuseppe CERRONE

 

 

Vi scriviamo la presente per conoscere quali strategie l’Amministrazione sta predisponendo per risolvere la carenza cronica degli autisti nel C.N.VV.F.. Carenza che ha condotto l’Amministrazione a scelte autoritarie, quali l’imposizione di corsi per patente terzo grado. Questi corsi obbligatori si sono svolti, per esempio in Emilia Romagna, (dove il Direttore, è guarda caso Nanni, con una storia alle spalle da dirigente della formazione).

Obbligare i lavoratori già di ruolo, magari con anzianità di servizio e anagrafica elevata, come avvenuto a Bologna, a prendere la patente di terzo grado, è per noi della USB una situazione paradossale che dequalifica la professionalità. Spieghiamoci meglio, costringere a diventare autisti non è un vantaggio per il dispositivo di soccorso, perché ci troveremo lavoratori demotivati, che magari erano ottimi vigili, ma ora rischiano di essere autisti mediocri, quando va bene. La carenza di autisti è un problema oggettivo e che sta creando problemi seri per il mantenimento del dispositivo di soccorso, particolarmente nei grandi Comandi del Nord. Quando poi avvengono le mobilità nazionali si creano situazioni drammatiche. In alcuni casi si è addirittura ricorso agli autisti dei distaccamenti volontari per poter mantenere in servizio alcuni distaccamenti permanenti. Siamo al paradosso, i volontari che garantiscono il dispositivo di soccorso, i professionisti che stanno dietro sperando che il volontario li conduca sull’intervento.

La situazione non è più sostenibile perché l’Amministrazione agisce in emergenza senza dare risposte concrete. Avallare sistemi “militari” come obbligare a diventare autisti è palesemente controproducente.

Negli anni si sono susseguiti vari direttori alla formazione, vari capi dipartimento, vari Capi del Corpo e nonostante le nostre continue “denunce”, prima come RdB, oggi come USB, nulla si è fatto. Peggio, si è bandito un concorso che non prevedeva più l’entrata per mestiere, si è preso personale direttamente dalle Forze armate senza chiedere specifiche qualifiche, si è fatto corsi allievi permanenti senza formare autisti di terzo grado, lasciando l’onere dei corsi ai Comandi di destinazione, spesso senza fornire loro alcuna risorsa.

Le responsabilità dunque dell’Amministrazione centrale sono gravi, ora come spesso accade, per arginare l’emergenza devono pagarne le conseguenze i lavoratori in prima battuta, poi a seguire i cittadini che si troveranno autisti formati in emergenza e dunque in fretta, ripetiamo con scarse motivazioni e nell’immediato, quindi, ridotta professionalità. Non ci dilunghiamo oltre sulle motivazioni dei nostri no all’obbligatorietà, siamo certi che anche voi tutti vi rendiate conto delle problematiche connesse.

L’argomento è delicato, l’autista è una figura professionale indispensabile, bistrattata, a volte addirittura esposta a rispondere con il proprio stipendio a seguito di ingiuste messa in mora a seguito di incidente. Bisogna dunque avviare una riflessione accurata che esamini tutta una serie di aspetti da non sottovalutare, come la responsabilità civile e penale degli autisti in caso di incidente. Incidenti che trovano le cause anche nella sempre minor manutenzione dei mezzi o nella scellerata scelta di acquisto di nuovi mezzi inadatti al soccorso.

Urge dunque una convocazione a breve per riferire sulla situazione attuale, chiediamo proposte concrete da parte dell’Amministrazione su come risolvere il problema, non vogliamo i soliti tavoli tecnici o gruppi di lavoro che sono divenuti un modo per sperperare risorse e non concludere nulla, basta chiacchiere ora vogliamo fatti.

Noi della USB in un ottica propositiva, avanziamo alcune proposte:

1 – Predisporre un’assicurazione che garantisca agli autisti la tutela in caso di incedente causato. Una classica copertura di tipo legale e danni verso terzi. Assicurazione che deve garantire l’autista da una eventuale messa in mora e avere giusta tutela legale in caso di un eventuale procedimento giudiziario.

2 – Nel corso allievi vigili da poco avviato, si deve poter predisporre un numero cospicuo di autisti, magari da individuare tra chi ha presentato la patente c-d-e come titolo preferenziale.

3 – Il personale preso dalle forze armate può essere da subito individuato con determinate specifiche, tipo chi ha svolto incarichi di autista di mezzi pesanti, quindi una selezionare per “mestiere”.

4 – Risolvere il problema degli istruttori di guida, aumentare i corsi istruttori, aumentare l’incentivo per istruttori, che oggi è inferiore alle competenze accessorie ordinarie prese durante i turni, quindi c’è una rimessa da parte del dipendente.

Queste chiaramente solo alcune proposte operative, ma ce ne sarebbero molte altre di cui possiamo e dobbiamo discutere assieme, tra tutte le OO.SS. ed l’ Amministrazione, per poter finalmente affrontare una volta per tutte un problema che si trascina oramai da troppi anni e deve essere risolto, i nodi sono arrivati al pettine.