A volte ci si chiede se, nei luoghi di lavoro, il rispetto per le persone abbia ancora un certo valore, dal quale, tra l'altro, non si può prescindere.

Bari -

Questi quesiti  vengono  formulati a Bari, grazie alla Politica che Vige. 

Sempre più spesso accade di vedere le aspettative di ognuno, mortificate e denigrate, da chi dovrebbe, quantomeno provare ad ostacolare certi comportamenti lesivi della dignità dei lavoratori e soprattutto delle persone.

E’ facile cadere nella tentazione di far pagare il conto a chi non spetta, la carenza cronica di personale è un problema serio che, ormai da anni, affligge il Comando di Bari, ed in particolar modo talune sedi di servizio.

Il problema c’è ed è reale, ma questo non vuol dire che la soluzione va trovata senza tener conto dei ruoli e delle qualifiche del personale, e soprattutto non facendola gravare soltanto su alcuni individui, la cui unica colpa è quella di espletare servizio in una sede dove la carenza è circostanziale.

Pare, infatti, che in un turno in particolare si sia aperta la caccia al capo squadra, un turno in cui, guarda caso, ci sono più capi squadra in assoluto.

Il sospetto nasce dal fatto che, mentre negli altri turni, i rinforzi (sostituzioni) siano legati a motivazioni reali e comunque alla necessità (e non è un problema), in questo è solo una questione di ripicca.

La richiesta, motivata e reale, di una unità V.P. da parte del distaccamento comporta l’automatica e scontata richiesta di una unità C.S. da parte della sede Centrale, anche se non serve, visto che ce ne sono altri impiegati nei servizi più disparati (dovendogli dare una collocazione).

Già, proprio così, se un C.S. cerca di evitare la mansione inferiore al distaccamento, si ritrova a dover fare un rinforzo personale (sostituzione) presso la sede centrale o comunque fuori dalla sede a cui è stato assegnato (che poi non è un problema, tanto paga Pantalone, visti i tempi di magra in cui stiamo vivendo).

Detta così, la cosa potrebbe sembrare di una naturalezza incredibile, se non fosse per il fatto che la mansione inferiore andrebbe adottata ed utilizzata solo per necessità e comunque non dovrebbe ricadere sempre sulle stesse persone, altrimenti sarebbe facile sospettare l’aspetto punitivo del provvedimento.

Sarebbe opportuno, quindi, che se ci fosse da espletare la mansione inferiore, questa venisse effettuata con il principio della rotazione tra tutti i capi squadra (compresa la sede centrale),  in modo tale da garantire a tutti la porzione di “subalternità” che non guasta e rende tutti un po’ più umili.

E’ importante ricordare che la carenza di organico al distaccamento non è colpa dello stesso, probabilmente neanche del Comando, sta di fatto che certe cose accadono.

Stupisce ancora di più il fatto che talune organizzazioni sindacali, o meglio alcuni sindacalisti, non solo non sprechino una parola, una riga o qualsivoglia forma di contestazione, ma addirittura rincarino la dose additando come fannulloni e pretestuosi coloro i quali vedono mortificata la propria carriera e le proprie aspettative.

Non è assolutamente giusto che poche persone paghino il conto di una amministrazione latitante e di certe OO.SS. quanto mai taciturne, e se proprio dobbiamo dirla tutta, complici in un disegno perverso che vede un sovvertimento dei ruoli e la negazione di diritti fondamentali dei lavoratori.

Troppo comoda è per l’amministrazione l’ignavia con la quale gestisce il comando, ancor di più lo è la sensazione che hanno certe OO.SS., di poterlo gestire a proprio uso e consumo.

Alcuni dicono con frasi di altri (vista la pochezza dei loro argomenti) “hasta la victoria siempre” altri ancora dicono “meditate gente…. meditate”; noi diciamo semplicemente “basta con le vessazioni”, i Vigili del Fuoco non hanno padroni, hanno contribuenti che hanno il diritto di avere il miglior servizio possibile, effettuato dalle persone migliori a loro disposizione.