A Padova abbiamo dei veggenti.
A: Capo del Corpo Nazionale VV.F.
Ing. Alfio PINI
Direttore Centrale per L’Emergenza
e il Soccorso Tecnico
Ing. Pippo Sergio MISTRETTA
Direttore Centrale per la Prevenzione
e la Sicurezza Tecnica
Ing. Fabio DATTILO
Direttore Interregionale Veneto e T.A.A.
Ing. Leonardo DENARO
Prefetto di Padova
Ennio Maria SODANO
Dirigente Comando Provinciale
Vigili del Fuoco Padova
Ing. Salvatore DEMMA
OGGETTO: Intervento per recupero busta sospetta presso “Equitalia” sede di Padova
In data 13 settembre u.s. relazione di intervento n. 5427, il Capo Servizio di concerto con il Funzionario di Guardia (che da regolamento di servizio è il vero ed unico responsabile delle operazioni di soccorso nel turno di servizio), ha comandato l’invio di una squadra per il recupero di una busta sigillata sospetta presso la sede di “Equitalia” di Padova.
Tale tipo di intervento è da classificarsi NBCR (acronimo di Nucleare Batteriologico, Chimico e Radiologico). Fin qui tutto
normale e tutto di competenza dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Tecnico Urgente ad essi affidato.
Con la presente segnaliamo che la squadra comandata ad intervenire su questo tipo di intervento tecnico e particolare era composta di SOLE tre unità operative (capo partenza, autista e vigile) il tutto ben al di sotto dell’ordinario e da quanto previsto da ben note circolari ministeriali che prevedono la composizione delle squadre a 5 unità (per non citare la Circolare 6 in materia NBCR).
La giustificazione data alla scrivente USB sul motivo dell’impiego di sole tre unità sta nel fatto che secondo il Responsabile del Soccorso, cioè il Funzionario di Guardia, si trattava “solo” di busta sigillata da ritirare e da consegnare al laboratorio NBCR situato presso il Comando di Venezia (siamo sicuri che una busta di carta chiusa sia a tenuta? L’addetto al controllo della corrispondenza che aveva provveduto a sigillare la lettera sospetta, non poteva essere stato contaminato?).
Per questo motivo chiediamo alle S.V. se la circolare 6 è ancora valida o nel frattempo sia stata personalizzata dal Comando di Padova. Se il buon lavoro fatto nel passato, con la costituzione di gruppi di lavoro, atti a redigere delle procedure operative e le simulazioni di intervento sia stato dimenticato. Inoltre ci domandiamo se lo stato di attenzione sul rischio attentati sia scemato oppure, come crediamo, si stiano sottovalutando questo tipo di interventi a discapito della sicurezza degli operatori e della popolazione.