A Firenze regna sovrana l'improvvisazione e la disorganizzazione
La nota inviata al dirigente Ranalletta sull’avvicendamento del personale in presenza di calamità
Ci troviamo a dover protestare per la disorganizzazione e l’improvvisazione manifesta nell’organizzare il cambio di personale sulla calamità in corso.
Sono stati richiamati di libero i furieri dei turni perché guardassero chi, il giorno successivo, avrebbe dovuto partire: questo è inaccettabile e dimostra scarsa efficienza nella gestione del soccorso.
Le sostituzioni si programmano in ogni caso e, se ricorre la necessità, si avvertono coloro che devono partire che non serve più, cosa fattibile anche in ultimo, quando la persona si presenta presso la sede deputata a punto di ritrovo.
L’accadere di una calamità rientra nell’ ottica del lavoro e tutti quanti ne accettiamo le conseguenze, quanto è accaduto non è ammissibile per un cambio personale.
Come Organizzazione Sindacale possiamo solo protestare e farci interpreti dei sentimenti del personale che, a ragione, chiede rispetto per l’esigenza di organizzare e programmare la propria vita.
Le persone trattate come numeri non si motivano a dare il massimo, nell’ottica di un buon andamento della Pubblica Amministrazione è assolutamente necessario ristabilire la centralità del lavoratore come individuo, dalla livello di soddisfazione lavorativa viene l’affezione ed il rendimento. La tendenza attuale è molto difforme da ciò.