66° coso AA.VV.PP.; quando la realtà supera la fantasia.

Alessandria by police

Torino -

Fino ad oggi come RdB\CUB non abbiamo proferito parola al di fuori delle stanze istituzionali su questo argomento.

Riteniamo che sia giunto il momento di dire la nostra ed esternare il nostro pubblico disappunto su quello che sta accadendo anche sulla formazione a seguito della riforma.

Prima di entrare nel merito, riteniamo necessario fare un po’ la cronistoria, alcuni mesi fa apprendiamo che il 66° corso per AA.VV.PP. non avrebbe avuto la sua sede naturale presso “le scuole centrali”, oggi denominate SFB e SFO, bensì presso dei poli regionali.

Subito si evidenzia che il Corpo è nazionale, ma la formazione ha già attuato il federalismo, nel senso che alcuni fortunati avrebbero potuto apprezzare le meraviglie delle scuole di polizia quale sede didattica piuttosto che una sede VV.F. (pari opportunità).

Sì avete capito benissimo, il nord ovest ed una parte dell’Italia centrale, per la prima volta dalla creazione del CNVVF avrebbero svolto il corso al di fuori delle strutture del Corpo stesso, per la precisione presso le strutture delle scuole di polizia di Alessandria e Spoleto, il resto delle regioni sarebbero state invece distribuite presso poli regionali del Corpo, uno per regione o fruendo, come per la Calabria “dell’ospitalità” della polizia per il pernotto.

Permetteteci una prima amara considerazione: da sempre uno dei principali motivi d’orgoglio del CNVVF sono state le cosiddette “scuole” ovvero le Capannelle, a chiunque dei VVF avessimo chiesto che cosa erano le “scuole” non avrebbe avuto difficoltà ad indicarle; persino molta parte della cittadinanza romana.

Invece l’ex Capo Dipartimento piuttosto che l’attuale Ministro forse imbeccato da qualche sindacato influente, ha pensato bene di fare ad una parte del personale questo regalo, ma su questo torneremo.

Come Coordinamento RdB\CUB Piemonte siamo stati convocati presso la Direzione Regionale per discutere (chissà poi di cosa) dell’organizzazione presso il polo di Alessandria, già alla prima riunione, siamo circa alla metà d’Ottobre, quindi a corso già iniziato, avendo avuto sentore di come sarebbero potute andare le cose, avevamo preparato una nota al verbale, evidenziando alcuni aspetti che ci preoccupavano, riguardanti l’organizzazione, la struttura e le relazioni sindacali, visto che il polo ricade sotto un Comando dove questa O.S. ha negli anni avuto qualche attrito con il locale Dirigente. In pratica un nulla di fatto, la riunione viene aggiornata alla settimana successiva, il 22/10, evidenziamo solo che gli allievi, il 27 sarebbero dovuti entrare presso la struttura della polizia.

In questa riunione, alla presenza dei Dirigenti provinciali del Piemonte, si sarebbero dovute gettare le basi per l’organizzazione del corso e trovare risposte alle molte questioni sollevate da questa e da altre OO.SS. presenti.

Nel ribadire l’amarezza per la scelta da parte del Dipartimento, proponiamo un documento unitario e condiviso dai Dirigenti, avendo avuto conferma della disponibilità di ben TRE poli didattici presso i Comandi della regione, per richiedere al Capo Dipartimento di attivare tali poli e quindi di non entrare alla scuola di polizia.

Il Direttore si assume l’impegno di portare tali proposte presso il Dipartimento e posticipa l’ingresso alla scuola di una settimana.

Nel frattempo in un’assemblea al Comando di Torino, un “alto” esponente di una nota sigla sindacale, affermava che se in Piemonte non era stato possibile attivare i poli regionali era perché i Dirigenti non avevano dato la disponibilità.

Altra riunione il 27/10 con i vertici istituzionali, nella quale ci viene confermato che il polo sarà attivato presso la struttura della polizia e che quanto affermato a Torino nel corso di un’assemblea sindacale non era vero; a specifica richiesta sulle motivazioni addotte dal Dipartimento apprendiamo che dividere il corso su tre poli regionale avrebbe comportato una “frammentazione del corso e problematiche riguardanti le verifiche finali”, al che ci permettiamo sommessamente di evidenziare che con numeri notevolmente inferiori la Sardegna ha attivato tre poli didattici, ma tant’è si va avanti nella discussione relativa agli aspetti organizzativi dalla quale emerge che il Dipartimento avrebbe fatto una serie di concessioni relative alle ore di straordinario autorizzate per il personale docente e\o di staff, visto che in prima battuta la risposta dei docenti e degli istruttori professionali era stata per così dire un po’ freddina.

In seno a questa riunione sono emerse anche delle richieste da parte di qualche O.S., per così dire bizzarre, come quella di creare la figura dell’affiancatore dell’istruttore professionale, vista la situazione straordinaria, il quale alla fine dei sei mesi di corso, e superato un esame avrebbe assunto anch’esso la figura di istruttore professionale, bypassando tutto il percorso formativo previsto per tale figura; oppure che vista l’inadeguatezza, per le necessità di un corso per VV.F., della struttura della scuola di polizia (non esiste un castello di manovra), di poter spostare gli allievi presso strutture del Corpo ed anche quella di creare una specie di MP, per la ronda notturna nelle camerate. In merito a queste situazioni abbiamo ribadito la nostra posizione relativa al fatto che, la situazione straordinaria l’ha creata il Dipartimento, non formando e soprattutto non valorizzando adeguatamente la figura dell’istruttore professionale e quindi esprimendo la totale contrarietà a qualsivoglia scorciatoia, mentre abbiamo confermato che poiché la scelta del Dipartimento è ricaduta sulla scuola di polizia questa dovrà essere la sede unica del corso.

In conclusione permetteteci un’amara considerazione sulla figura dell’istruttore professione, il quale viene pressoché dimenticato da questa Amministrazione, per lunghi periodi salvo poi, la stessa, accorgersi della sua assoluta necessità in questi frangerti; ed ecco che la stessa Amministrazione si stupisce se poi nel momento del bisogno nessuno corre a dare la propria disponibilità a lasciare i propri affetti per recarsi presso i poli; ma nessuna paura c’è qualcuno pronto a fare proposte strabilianti, quali la possibilità di fare riconoscere delle ore di straordinario eccedenti quelle stabilite dalle attuali norme, sapendo benissimo che visti i chiari di luna che vi sono in giro e l’imbarazzante livello dei nostri stipendi molti avrebbero dato la propria disponibilità, addirittura qualcuno si è sbilanciato sui possibili incrementi mensili, parlando di raddoppio di quanto percepito sin’ora in frangenti analoghi.

Certo sarà anche vero ma permetteteci una considerazione, sembra di essere al momento dei risultati dopo una tornata elettorale, partiti con lo 0.5% che passano al 1, termini assoluti hanno raddoppiato i voti, ma nel complesso non contano nulla; qui è l’identica cosa, se prima pagavano poco per non dire niente, il raddoppio continua a non essere niente.

Pensiamo solo una cosa, ma perché per i corsi relativi ai corsi 626 veniamo pagati molto di più rispetto a quanto percepisce un istruttore professionale che svolge un corso sicuramente più impegnativo ed importante? Perché per lo stesso tipo di corso nel privato si parlerebbe di decine di euro l’ora e non di straordinario in un mese? Qualcuno potrebbe obbiettare che non esiste l’istituto, benissimo creiamolo, in questo frangente si trovano le risorse, sicuramente maggiori di quanto stabilito, per effettuare i corsi di formazione e contemporaneamente si apre un tavolo di contrattazione nel quale stabilire le “tariffe” relative ai corsi di formazione e s’incomincia anche ad affrontare il problema riguardante la valutazione della qualità della formazione effettuata all’interno del Dipartimento.

Come sempre la buona volontà del personale, quindi della base, permette alla Dirigenza del Corpo di acquisire punteggi, visibilità e prestigio; la formazione per i nostri Dirigenti è solo un modo per rimpinguare le casse, le tasche e le graduatorie e i corsi interni non sono un momento di accrescimento professionale ma l’occasione per un accreditamento di nuove risorse che consentono di acquistare notebook di ultima generazione, videoproiettori e fotocopiatrici di rete e multifunzione, stampanti e fax.

In ogni modo state sintonizzati su questi canali perché la situazione della “police academy” di Alessandria sarà oggetto di altri comunicati, perché nel frattempo abbiamo incominciato a sentire i ragazzi presenti sul posto e le cose si fanno interessanti.