6 settembre 2011

o si scende in piazza oppure si approva la manovra del Governo e dei sindacati complici !!

 

Lavoratori,

non è tempo di indugiare, ne tanto meno di sprecare tempo dietro ai “guardiani della immondizia”; la MANOVRA del Governo ha nuovamente individuato la “cassa continua “ dove prelevare i soldi: i lavoratori di questo paese.

Non bastavano le manovre precedenti con blocchi dei contratti – furti del FUA – centellinamento delle assunzioni – raddoppio del lavoro – tangenti sulla liquidazione – tagli al soccorso e riforme brunettiane… a cui ci siamo opposti in solitudine !!! Tanto è che avevamo proclamato lo sciopero della categoria.

La USB chiama a raccolta i lavoratori per uno sciopero e manifestazione nelle piazze italiane, contro le manovre del Governo di luglio, agosto e contro le politiche dell'Unione europea che tutelano gli interessi di banche e finanza e che vogliono far pagare la crisi ai lavoratori, ai pensionati, ai disoccupati e ai precari. E’ anche uno sciopero contro il patto sociale e l'attacco ai diritti dei lavoratori che la stessa Cgil ha avallato con l'accordo del 28 giugno (a sua “insaputa“) e con l'appello al Governo sottoscritto insieme a Cisl, Uil, Confindustria e Banche"

Bisogna far rimangiare le ultime modifiche alla seconda manovra estiva che colpiscono in modo ancor più pesante i lavoratori dipendenti ed i futuri pensionati, attraverso un ulteriore peggioramento del sistema previdenziale che di fatto ad oggi elimina la metà delle pensioni di anzianità, cioè quelle che potevano vantare il riscatto di militare ed università”.

Prima le misure che avevano allontanato di un anno il diritto ad usufruire alla pensione; poi l'aumento di 5 anni per le donne, prima del pubblico e poi del privato; poi l'aggancio all'aspettativa di vita e l'ulteriore ritardo di tre mesi per andare in pensione. A ciò va aggiunto che, tali riscatti non saranno conteggiati neanche per raggiungere i 18 anni al 1995, necessari all'applicazione del regime retributivo invece che contributivo, allora all'aumento dai 4 ai 10 anni di lavoro in più si aggiungerebbe anche un forte salasso economico sulle pensioni”.

“In compenso si ritira il contributo previsto per gli stipendi oltre 90.000 e 150.000 Euro, si lascia inalterata la politica delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni, si continua a tagliare la politica sociale degli enti locali, si bloccano nuovamente i contratti e si congelano le tredicesime dei pubblici dipendenti, si ammorbidiscono i già limitati tagli ai costi della politica, non si costruisce una lotta seria contro l'evasione e non si applica alcuna patrimoniale”.

“Insomma, il governo e la confindustria, con l'appoggio dei sindacati complici, hanno scelto la strada della lotta di classe: la loro, quella dei ricchi, contro i lavoratori e i pensionati. Sta a noi ricambiare con gli interessi ed iniziare una lunga e determinata mobilitazione a partire dallo sciopero generale del prossimo 6 settembre”.

20 regioni / 20 piazze italiane riempite di lavoratori Vigili del Fuoco

6 settembre 2011 ... “o si fa l’Italia… o si soccombe” !!!!

Volantino