QUALE FUTURO PER L' AEROPORTO DI PARMA ?

Parma -

Lavoratori,

in data 20/02/2015, presso la Direzione Regionale dell'Emilia Romagna, c'è stato un tavolo di discussione sul futuro dell'aeroporto di Parma.

La situazione è la seguente, benché l'aeroporto sia stato dichiarato di interesse nazionale, in base al piano nazionale aeroporti sancito dalla Conferenza Stato Regioni, la Sogeap, attuale società di gestione dell'aeroporto, di cui l'azionista di maggioranza, è la banca austriaca Mainl Bank con oltre il 70% del pacchetto azionario, ha difficoltà a ricapitalizzare per la mancata volontà dei soci. Questo impedisce di poter far fronte alle perdite che ammontano a circa 3,5 mln di euro (fonte il Sole 24h del 16 gennaio 2015).

Sfumato l'accordo con la cordata cinese (imprese e istituti di credito) guidata da IZP Tech, che avrebbe voluto trasformare il piccolo scalo emiliano gestito da Sogeap spa, in un grande hub logistico al servizio degli scambi commerciali con la Cina, con voli diretti, oggi il rischio che si paventa è la chiusura dell'aeroporto, se non dovessero uscire nuovi investitori e nuove possibilità di business.

Oltre ai 24 lavoratori della società, c'è da vedere che fine faranno i Vigili dle Fuoco presenti in aeroporto. Il Prefetto di Parma, considerando che la situazione è in evoluzione e che potrebbero esserci ulteriori sviluppi, onde evitare quanto successo a Forlì, ha intenzione di lasciare un contingente di VVF, proprio nel caso in cui ci fosse un rilancio dello scalo. L'idea è seguire quanto è successo per l'aeroporto di Rimini, dove lo scalo è stato declassato alla terza categoria lasciando però un presidio dei VVF composto da cinque lavoratori. Per gli altri colleghi si profilerebbe in caso di quest'ultima ipotesi, una mobilità provinciale, che vedrebbe Langhirano trasformato in distaccamento permanente ed il potenziamento di Parma e Fidenza. Altra ipotesi avanzata dal tavolo è l'apertura del distaccamento di Fornovo, la quale però, seppur appoggiata da tutte le OOSS, trova il Dirigente Regionale contrario perché non prevista dal riordino e perché darebbe false speranze al territorio.

Ultima ratio, sarebbe l'avvio di una temporanea mobilità Regionale su base volontaria, ipotesi questa caldamente sponsorizzata dal dirigente Regionale.

Noi ovviamente lo scongiuriamo, preferendo soluzioni che tengano quanti più lavoratori possibili a presidio dell'aeroporto ed in seconda battuta il potenziamento di Parma e dei distaccamenti già presenti, senza perdere le speranze per l'apertura di Fornovo.