DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE NAZIONALE

Nazionale -

 

Al Ministro dell'Interno
On. Matteto SALVINI

Al Sottosegretario di Stato all'Interno con Delega ai Vigili del Fuoco
Senatore  Stefano CANDIANI

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Bruno FRATTASI

Tramite:                            
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Roberta LULLI

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Fabio DATTILO

Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott.ssa   Silvana LANZA BUCCERI

 


Oggetto: dichiarazione dello stato d’agitazione di categoria - volontà di promuovere lo sciopero nazionale della categoria Vigili del Fuoco - richiesta del tavolo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e/o legge 83/2000 e successive modifiche.

 


La scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all’oggetto, con la proclamazione dell'immediato stato di agitazione del personale del CNVVF chiede l'attuazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa in vigore.
Le motivazioni sono in riferimento alla “rivisitazione circolare n°1 del 2011”.
PREMESSA (Pag4): nella rivisitazione della circolare n°1 del 2011 si apprezza la volontà di andare a sopperire ad alcune criticità presenti ma secondo noi si prosegue nell'errore di voler mettere mano ad un impianto organizzativo che negli ultimi anni non è mai stato utilizzato nella sua totalità.
Gli scenari emergenziali anche di grandi proporzioni che hanno interessato il nostro paese negli ultimi anni, tanto per citare alcuni esempi pensiamo al terremoto che ha colpito le zone dell'Aquilano o quello che ha interessato le zone dell'Emilia per non dimenticare le emergenze legate ad eventi atmosferici (Vento, forti piogge o grosse nevicate), non hanno mai visto un totale impiego dell'intero apparato nazionale di Colonna mobile.
Proprio nell'analizzare situazioni di cui si accenna nel precedente paragrafo occorreva a nostro avviso impostare un ragionamento dove si dovevano sviluppare con più dovizia quei rapporti sinergici con le altre realtà che fanno parte del complesso sistema di protezione civile. In particolar modo notiamo lacune importanti dove si sviluppano progetti legati all'allestimento e manutenzione dei campi base, alla funzionalità di questi ultimi, alla possibilità di prevedere sinergie operative anche nell'immediatezza dell'evento, ovviamente in interventi tecnici non di grave entità.
Basta analizzare i 3 punti individuati in premessa, emersi dal debriefing del3\4 Maggio 2017 e ci accorgiamo che avete individuato la necessità di rafforzare i nostri ruoli sia regionali che provinciali di una maggior sinergia con gli enti che partecipano al complesso sistema di protezione civile, riteniamo che manchi una visione più ampia che preveda questa sinergie già dai livelli centrali nazionali.
Queste nostre critiche in premessa le andremo ad evidenziare nel seguito della nostra analisi al lavoro da voi prodotto.
Obiettivi e modello di risposta(pag6): al punto “F” si prevede la standardizzazione dei requisiti delle aree per ospitare i campi base dei VVF in coerenza con i piani di Protezione Civile , riteniamo tale
Concetto assolutamente interessante ma poco attinente con le ultime emergenze infatti le ultime emergenze hanno dimostrato che seppur è stato previsto una discreta mobilitazione nazionale delle colonne mobili, il massimo impiego di personale è durato per brevi periodi e quindi sarebbe opportuno rivedere questo aspetto ed individuare nel limite del possibile sinergie territoriali per il ricovero di personale e mezzi senza inventarsi campi base che comportano sprechi di risorse di tempo e di uomini.
Al Punto “L” si evidenzia finalmente “il ruolo della funzione tecnica amministrativa e informatica” anche qui occorre a nostro avviso individuare contrattualmente come codificare questa esigenza inoltre manca una formazione specifica per quel personale inviato nelle zone emergenziali.
Ambito di gestione delle emergenze 5.3.1.(pag13): andrebbe indicato che i vari livelli del CNVVF si debbano preallartare anche con il vari livelli di Protezione Civile.
5.3.2(pag 14): anche qui andrebbe fatto di concerto con il sistema di Protezione Civile.
5.3.4(pag14): andrebbe inserito la struttura di Protezione Civile provinciale.
5.3.5(pag14): come sopra inserire Protezione Civile regionale.
5.3.6(pag15): anche qui si registra la totale carenza di sinergie con le strutture di protezione sinergie sembra impossibile non trovare nelle varie sale crisi,sale decisioni queste peculiarità.
5.3.7(pag15): quelle sinergie che non trovavamo nei precedenti punti, qui vengono finalmente individuate!!!.
Organizzazione risposta operativa (pag16): viene organizzata una risposta operativa da inviare sul territorio e non è prevista nessuna sinergia con gli enti locali se non individuare nei PCAVF(posto di comando avanzato) l'unico contatto con il territorio, vengono indifiduate le funzioni I.C.S. (Incident command sistem) vengono conferite come? Esiste un percorso formativo per tali figure. Perché fra le 5 funzioni dell'ICS (Comando, pianificazione, operazioni, logistica, amministrativo contabile) non è prevista anche la funzione di raccordo con altre strutture del sistema di protezione civile?
Strutture finalizzate alla gestione dell'emergenza nazionale
7.1 (pag17): mentre vengono dettagliati minuziosamente i compiti di rendicontazione agli organi superiori interni sui compiti delle forze operative presenti sul posto, viene affrontato con un certo pressapochismo i rapporti con “le altri componenti operative in campo”.
7.2 (pag18): nel glossario si individuano gli “CCS” come organo di collegamento delle attività di protezione civile in ambito provinciale riteniamo che questo organo debba avere competenze anche a livelli regionali.
Inoltre nell'ultimo paragrafo si parla di coordinamento di squadre non VVF dove la Direzione regionale competente assicura il collegamento con l'organizzazione di competenza anche mediante la funzione competente dell'I.C.S.(Incident command sistem) Quali delle 5 funzioni spetta questo compito? Si sottolinea ancora una volta che questa specifica funzione deve essere totalmente integrata nell'apparato di Protezione Civile avendo prontamente conoscenza dei piani territoriali e delle forze messe in campo dal sistema di Protezione Civile.
7.2. (pag19): nel capitolo riservato alla sala decisioni(pag21) si parla di sala decisioni che si possono attivare in occasioni di emergenze nazionali, in questo paragrafo specifico si parla di emergenze regionali e la regola necessita di una miglior definizione.
Sala crisi (Pag22): vengono elencate le 5 Funzioni della sala crisi e si garantiscono funzioni di staff. Chiediamo di togliere tra le funzioni di staff il raccordo con altre strutture operative del sistema di protezione civile ed inserire questa come sesta funzione operativa.
7.3.4 (Pag 26): mentre nella nota successiva 7.4. funzione VF presso dicomac viene ben elencato ruoli, competenze e compiti questa importante non ché strategica funzione viene liquidata con 22 parole!!!!. si richiede miglior definizione.
7.7.struttura del comando regionale di area colpita (Pag 30): viene specificato che il comandante di ciascun CRA provvede alla nomina di referenti per le funzioni di staff, per rapporti con enti,segreteria, sicurezza e igiene sul lavoro dove di seguito viene rappresentato uno schema esplificativo non si capisce dove viene inserito il referente “Rapporti con altri enti” mentre si vede chiaramente l'inserimento della segreteria, sicurezza ed igiene sul lavoro, STCS( Sistema per il trattamento delle criticità strutturali Short term countermeasures sistem) e COEM.
7.8 Funzione amministrativa contabile per le operazioni di emergenza: si prevede a rotazione la partecipazione di tutto il personale secondo criteri di omogeneità e specifiche competenze, come gia detto vanno previsti aggiornamenti normativi per queste figure, preparazioni specifiche ed accessori che consentono lo spostarsi in sicurezza in scenari colpiti da calamità.
7.10 Coordinamento con strutture di Protezione Civile(Pag31): si evidenzia che ancora una volta su questi aspetti non vi è nessuna progettualità salvo assicurare assicurare propri rappresentanti qualificati in ciascuno degli organi di coordinamento di Protezione Civile.
Riteniamo deludente aver proposto nel coordinamento con strutture di Protezione Civile nessuna sinergia operativa nelle fasi del soccorso.
Inoltre nelle successive articolazioni di moduli operativi vengono ancor meglio identificate queste criticità.
8.1. Colonna mobile regionale(Pag33): ottima impostazione, assolutamente condivisibile l'organizzazione e ben elencate le varie funzioni che vengono spartite tra i vari soggetti del CNVVF ma ancora una volta si perde l'occasione di proporre una colonna mobile regionale integrata.
8.2.Fasi mobilitazioni (Pag34): va previsto il reintegro al 100% del personale inviato in calamità al verificarsi dell'evento.
Riteniamo di rivedere e ridiscutere le turnazioni legate alle 3 fasi emergenziali ad oggi codificate con 7 per la prima fase,10 la seconda fase e 14 la terza fase, anche gli orari riconosciuti nelle 3 fasi necessitano di una discusione approfondita.
8.3.Moduli operativi (Pag36): va prevista integrazione di colonna mobile integrata, così facendo si ridurrebbero gli enormi sprechi di uomini per la composizione di alcuni moduli logistici, riteniamo assurdo le 9 unita VVF previste per il montaggio “logistico medio” e le successive 3 per la gestione. Cosi come l'impiego di 10 VVF per il montaggio d un logistico pesante e 4 per la gestione, stesse anomalie per il modulo cucina leggera,9 VVF per il montaggio e 4 per la successiva gestione ed i 10 VVF impegnati per il montaggio di cucina pesante e 4 per la gestione.

In ragione di quanto esposto, e di altro che ci riserviamo di esporre nella sede opportuna, dichiariamo lo stato di agitazione Nazionale e chiediamo l’immediata applicazione della normativa vigente.

Si ricorda l'impossibilità di commettere atti pregiudizievoli prima che sia esperito il tentativo di conciliazione ai sensi della normativa in parola.