UTILIZZO UNIFORME ED IMMAGINE DEL CNVVF

Nazionale -

Al Ministro dell'Interno
On. Marco MINNITI


Al Sottosegretario di Stato all'Interno
dott. Giampiero BOCCI

 

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento

 Prefetto Bruno FRATTASI

 
    Tramite:                                                                                                                        
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Gioacchino GIOMI

Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI

 

Oggetto: Utilizzo uniforme ed immagine del CNVVF.

 

Egregi,

nel giro di pochi giorni il capo del corpo prima ed il capo dipartimento poi, hanno diramato due note inerenti l’utilizzo dell’uniforme al di fuori del contesto lavorativo.

E’ da subito apparso chiaro alla scrivente O.S., di come la produzione di queste note sia avvenuta in concomitanza della nostra decisione di aderire al Roma PRIDE 2017 e quindi del tentativo di ostacolare la presenza visibile dei vigili del fuoco ad una manifestazione patrocinata ed alla quale aderiscono rispettabilissime organizzazioni internazionali come Amnesty International, le ambasciate di Canada, Australia, Regno Unito, Germania e Spagna, il Comune di Roma, la provincia di Roma, la regione Lazio, oltre a questi e a sottolineare la valenza internazionale della manifestazione, hanno preso parte anche i rappresentanti dell’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) – Ufficio regionale per il Sud Eutropa e di UN-GLOBE (gruppo delle Nazioni Unite che si occupa della non discriminazione sul lavoro degli impiegati lgbtqi e nelle operazioni di peacekeeping. Naturalmente chiediamo anticipatamente scusa a tutte le associazioni che hanno aderito al PRIDE che non menzioniamo per evitare di far diventare questa nostra nota estremamente lunga.

Mentre eravate presi a scoraggiare la nostra presenza a questa importante iniziativa attraverso queste note, pensando che questa manifestazione ledesse l’immagine di questa amministrazione, vi è sfuggito, ma non è sfuggito ai lavoratori, che giusto un anno fa il 16/04/2016, durante la nota trasmissione televisiva “le Iene”, andava in onda un servizio sulle ambulanze private

(

www.iene.mediaset.it/puntate/2016/04/17/pecoraro-ambulanze-lavoro-nero-pagato-con-i-soldi pubblici_10294.shtml

)

 

nel quale alcune associazioni di protezione civile in appalto con ARES 118 nella Regione Lazio, facevano utilizzo di lavoro nero per retribuire i lavoratori che salendo in ambulanza prestano soccorso alla popolazione.

Questo poco importerebbe questo Dipartimento, se non fosse che queste associazione di Protezione civile, si fregiano della denominazione di “Vigili del Fuoco”.

In particolare dal minuto 5:30 del video, il cui link è postato sopra, si capisce incontrovertibilmente che la sede in questione è quella dell’Organizzazione Europea Vigili del Fuoco Volontari di Protezione Civile sede di Roma Appio Claudio di via Appia nuova 1160. Questa organizzazione risulta accreditata presso la Regione Lazio nell’elenco territoriale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile al n.307.

Il 04 aprile 2012, l’allora responsabile delle garanzie sindacali, il Prefetto Cerrone, inviava un appunto alle OO.SS., nel quale si specificava che “la dicitura vigili del fuoco, è stata appositamente registrata e risulta nell’esclusiva disponibilità del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della difesa Civile”.

Siccome questo non è un caso isolato e da un controllo da noi effettuato in rete nella sola regione Lazio esistono ben 48 organizzazioni di Protezione civile che portano la denominazione di Vigili del Fuoco. Ci chiediamo in che maniera questo Dipartimento stia lavorando affinché queste organizzazioni che portano la denominazione di Vigili del fuoco, non rischino di diventare agli occhi del cittadino contribuente, un’emanazione dell’istituzione stessa innescando un processo identificativo, che nuoce all’immagine del Corpo nazionale ma soprattutto dei suoi appartenenti, che nulla hanno a che vedere con questi soggetti.