IL "PADRE", IL "FIGLIO" E LO "SPIRITO SANTO" …

AL COMANDO DI ROMA LA TRĪNĬTAS-ĀTIS DIRIGENZIALE TENTA DI FARE MIRACOLI, MA NON DI CERTO A FAVORE DEI LAVORATORI!

Roma -

Lavoratori,

Il giorno 21 dicembre u.s. siamo stati convocati, insieme alle altre sigle sindacali rappresentative, al comando di Roma per ridiscutere di mobilità provinciale e dei suoi criteri di applicazione. Ad ogni incontro sull’argomento, la dirigenza del comando ipotizza sempre una “rimescolatina” agli accordi di mobilità provinciale motivando anche con la necessità di perseguire le giuste aspettative dei lavoratori che aspirano ad una sede di servizio meno distante dal luogo in cui dimorano. Come USB abbiamo sempre ribadito che per avere una mobilità provinciale trasparente ed equa, bisogna assolutamente applicare i criteri della mobilità nazionale, leggi speciali e soprattutto che gli accordi locali non possono essere peggiorativi rispetto a quelli nazionali. Non è possibile che a livello provinciale l’amministrazione prevarichi i diritti dei lavoratori, sanciti dal contratto di lavoro, accordi integrativi e dalle leggi in materia, per tentare di coprire i danni che riforma del CNVVF e blocco delle assunzioni stanno producendo!

Che senso ha osservare l’amministrazione presentarsi ad un tavolo di contrattazione con tabelle incomprensibili, incomplete e numeri di carenze ed esuberi messi lì a casaccio? dove è la pianta organica reale del comando di Roma divisa per qualifiche? Dove è la pianta organica del personale assegnato temporaneamente con i benefici delle leggi speciali? Dove sono i posti extra organico da assegnare ad essi? Per l’amministrazione Nulla si deve sapere e comprendere!

La dirigenza allora prima si “giustifica” con la difficoltà di garantire il servizio di soccorso poi, “candidamente”, sostiene che a Roma, con questa mobilità, si conclude l’applicazione dei numeri del riordino!!!

Quindi al di là delle sciocchezze e delle chiacchiere, con il numeri del riordino perderemo anche la figura del Capo Reparto nelle sedi più piccole facendo mancare, ad esempio, la figura di coordinamento dei turni ma anche e soprattutto di esperienza aggravando ulteriormente gli impegni dei capi squadra già fin troppo impegnati con il soccorso, gestione del personale, controllo delle sedi e delle ditte esterne nonché dei rapporti con i cittadini…

E i sindacati firmaioli? seduti a quel tavolo, con le idee un po’ confuse, hanno contestato le carenze di organico causate proprio dalla loro firma apposta sul riordino! Qualcuno è arrivato persino a rinnegare l’accordo integrativo sul trasferimento temporaneo per chi gode di leggi speciali (art. 33, comma 5 L. 104/92; art. 78, comma 6 D.lgs. 267/2000; art. 42 bis D.lg. 151), sottoscritto da tutte le oo.ss. firmatarie di contratto, adducendo al fatto che questi lavoratori assegnati in via temporanea al comando, in fase di mobilità primaria, scegliendo per primi la sede, possano “sottrarre” il posto al personale anziano!

Ancora una volta hanno perso l’occasione di starsene zitti. Invece hanno continuato con il vecchio metodo di alimentare la guerra tra lavoratori (Complice anche l’amministrazione di questo comando).

Infatti l’accordo in questione cita testualmente: “Per il personale appartenente al ruolo dei Vigili del Fuoco, i trasferimenti ai sensi… omissis…  hanno carattere di temporaneità e non incidono sulla disponibilità dei posti da assegnare alla mobilità ordinaria del personale anziano, nel rispetto dei criteri di cui all’accordo del 31 luglio 2013, integrato con l’accordo 17 dicembre 2013.

La dirigenza di Roma è complice, colpevole e vigliacca in quanto fino ad oggi non solo ha ignorato l’accordo di cui sopra, che risale al 19 aprile 2016, ma non ha neanche fissato il numero massimo di posti denominati nell’accordo “posti extra organico” da riservare esclusivamente ai beneficiari delle leggi speciali.

Tutto questo per utilizzare le assegnazioni temporanee e coprire le carenze d’organico, anche di sedi disagiate, ignorando e calpestando il diritto del lavoratore di poter assistere un proprio familiare in grave difficoltà (vedi L. 104/92).

E’ ora di dire basta a chi sta giocando con i nostri diritti e con il nostro futuro!

Se anche tu hai voglia di dire basta a tutto ciò, saluta gli “altri” e unisciti a noi!