SETTORE SAF E MANTENIMENTI

Nazionale -

Alla Direzione Centrale per la Formazione

ing. Emilio OCCHIUZZI


Alla Direzione Centrale per L'Emergenza

ing. Giuseppe ROMANO


e p. c. Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Gioacchino GIOMI

Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott. Darko PELLOS



Oggetto: settore SAF e mantenimenti.


Egregio,

notiamo che la fantasia della dirigenza in termini di progettualità per il raggiungimento dell’obiettivo dell’incasso del cospicuo incentivo annuo non ha limiti. L’obiettivo si raggiunge tanto rapidamente, quante più le economie sul personale si mettono in atto. Ora, tenuto conto che negli ultimi anni abbiamo avuto una dirigenza molto “progettuale” che ha proposto ed ottenuto tagli netti di ogni tipo sulle indennità prevista per il personale non direttivo e non dirigente, si ha un risultato devastante che pone l'indennità stesse, che consentivano la vita e la crescita delle professionalità acquisite, in una posizione di azzeramento. Infatti, ora non rimane che attaccarsi alla raschiatura del barile, tanto è vero che in un breve lasso di tempo si notano:

  • leggendo la circolare sui mantenimenti a costo zero: sembra che si rispettino le linee contenute nell'art 19 del CCNL 2006-09, gettando i presupposti per creare occupazione, visto l'impossibilità di applicazione sia del 1/20 delle unità in orario di servizio sia con l'abolizione dei crediti di ore da recuperare. In pratica invece secondo la circolare, nei Comandi medio piccoli che rappresentano la maggior parte delle strutture sul territorio, tutti i giorni, devono essere individuati due lavoratori che insieme agli altri individuati negli altri Comandi della regione si ritrovano in un punto concordato e si mantengono nelle varie qualificazioni (saf, tas, tpss, ecc... naturalmente dalle varie dirigenze locale viene avvallato il tutto come se la nuova circolare non esistesse);

  • se poi facciamo un approfondimento sul riordino del settore SAF: non si capiva quale era l’esigenza di ingessare il progetto in due soli livelli, basico ed avanzato, modifica che rende estremamente pericolosa l’acquisizione in sicurezza delle tecniche previste. Immaginate solo quando al personale in ingresso verrà proposto il pacchetto basico, iniziando con l’1A che prevede manovre di squadra ed auto-assicurazione basate sul principio del controllo incrociato ed in continuità, senza dargli il tempo di assimilare tali manovre di base per la loro sicurezza, si mandano in progressione da soli su corda singola per le manovre 1B (paradossale e pericoloso).

Ed allora quale è stato l’obiettivo di questo riordino dei mantenimenti, proprio del settore in oggetto? La risposta nascosta in modo subdolo la troviamo all’interno della circolare stessa dove si evince, leggendo l’ultimo comma, nella voce “Operatore SAF”, laddove si dice che:

  • Al personale qualificato SAF avanzato viene rilasciato un libretto personale di attività all’interno del quale vengono annotate le operazioni e gli addestramenti effettuati”. Ne consegue che il personale del livello basico, nel quale è stato inglobato l’1A e l’1B, vale a dire i grossi numeri degli abilitati SAF, non avendo il libretto personale di attività da redigere, non è più soggetto a programmi di mantenimento, venendo di fatto inserito nel programma addestrativo professionale giornaliero (ottimo colpo di mano manageriale).

Quindi l'amministrazione, così facendo, ha risolto a modo loro il problema mantenimenti in ambito SAF, relegando l’addestramento SAF basico nell’ambito dell’addestramento professionale giornaliero da svolgersi in caserma ed in orario di servizio. Di fatto viene cancellato il progetto SAF VVF. Naturalmente le dirigenze periferiche avranno mantenuto la loro progettualità con tutto ciò che ne consegue (incentivi economici dettati dal risparmio in primis).