Donne e sistema pensionistico: dopo gli "stupri" un altro premio da parte del governo: senza pensione!

Nazionale -

Lavoratori/ci,

ogni giorno una sforbiciata ai diritti di tutti i lavoratori, salari compressi, aumenti nemmeno a parlarne, licenziamenti e razionalizzazioni della pubblica amministrazione  con mobilità da uffici ad uffici per mantenersi il lavoro e le differenze salariali tra lavoratori.

E come se non bastasse dopo le discriminazioni denunciate dall’Europa  verso l’Italia per il trattamento vero le lavoratici, il governo innalza l’età pensionabile delle lavoratrici.

Quelle lavoratrici che non solo fino ad oggi hanno contribuito al bisogno famigliare ma hanno fatto di più dopo l’indebolimento dello stato sociale nel paese,  concertate con le organizzazioni sindacali di stato, hanno supplito a tutti i servizi venuti meno, dagli asili nido alle mense, alla gestione generale della famiglia e soprattutto sono madri.

Sono i lavoratori e le lavoratrici a pagare il prezzo più altro di questa crisi, a cominciare dai prossimi licenziamenti di tutti i precari nel mese di giugno dalla pubblica amministrazione, buttati fuori dal circuito lavorativo ed oggi senza nemmeno uno straccio di pensione.

Ma il problema è ancora più  grave già a partire dal prossimo 2010, non sarà solo l’età pensionabile ad essere aumentata ma saranno corretti i coefficienti di uscita per poter andare in pensione.

Infatti se oggi per andare in pensione  il montante accumulato dei lavoratori andava moltiplicato per un coefficiente mediamente alto, da domani questo coefficiente sarà modificato al ribasso con il risultato di trovarsi già da subito con una pensione decurtata.

Ed attenzioni che non ci sono scappatoie nemmeno per i Vigili del Fuoco come qualcuno pensa “salvaguardati” dall’inserimento nel pubblicistico, anzi beffati due volti, senza diritti e  con pensioni ridotte ed aumentate in termini anagrafici… e che volete più dalla vita!! In compenso il governo continua a distribuire le social card, stampate dalla mediolanum, guarda caso,  nella misura di circa un milione e mezzo di tessere  per poi realmente distribuirne solo 400.00 mila di cui tante  vuote di soldi, un vero affare… solo per chi è già ricco, guarda caso.

La RdB/CUB, a già cominciato una battaglia  contro questi governi liberisti con tutti i lavoratori/ci per riprendere, nelle proprie mani, l’iniziativa contro questo nuovo e gravissimo attacco alle condizioni di lavoro e di vita delle donne, per una battaglia che metta al centro la riconquista di tutti i diritti e non permetta di barattare, con l’aumento dell’età pensionabile di altre donne, la mancanza di servizi sociali.

E' necessario, quindi, la costruzione di una mobilitazione nazionale contro questo ulteriore attacco che imporrà alle donne di pagare, per prime, il prezzo più alto della crisi economica che investe tutto il mondo del lavoro e la società nella sua complessità.

 

6 MARZO e 28 MARZO in PIAZZA