Pensionati e Inidonei del Corpo Nazionale.

E’ giunta l’ora di dire basta...

Appello ai pensionati dei Vigili del Fuoco per una azione comune

 

 

 

 

 

 

 

 

Roma -

Eroi, è così che vengono chiamati le vittime del dovere per sdrammatizzare gli eventi tragici che si susseguono nel corpo nazionale. Eroi per l’amministrazione, ma per i familiari che perdono un loro caro questa definizione non basta a colmare il vuoto di una perdita. Ma si sa gli eroi non hanno bisogno di nulla perché con questa definizione essi rimangono uomini che hanno subito l’estremo sacrificio per fatalità non già per il lavoro altamente rischioso che svolgevano. Purtroppo c’è un’altra categoria di persone all’interno del corpo nazionale e che per fortuna l’amministrazione non può definire eroi. Ci riferiamo a quei lavoratori che vengono dichiarati inidonei a svolgere la propria mansione nel settore operativo per un problema di salute e che vengono messi in quiescenza. Questi, oltre al danno fisico che li rende praticamente invalidi, subiscono una serie di umiliazioni da parte dell’amministrazione che ha dell’incredibile. Stessa cosa vale per tutto il restante personale in quiescenza per raggiunti limiti di età. Prima di tutto vengono messi in quiescenza con una pensione provvisoria e questa provvisorietà rimane tale per anni. Da informazioni precise avute da personale che si trova in questa situazione risulta che collocati in pensione prima del 2001 ancora oggi non hanno avuto l’assegno definitivo. Cinque anni e più di attesa e nessuna garanzia di avere la pensione definitiva in breve periodo. Ma la cosa peggiore che tutto questo avviene nel modo più silenzioso poiché l’amministrazione non ha mai informato gli interessati dei motivi di queste incomprensibili lungaggini. E’ accaduto invece che l’amministrazione ha comunicato solamente ad alcuni colleghi che purtroppo avevano sbagliato i conteggi e che dovevano restituire dei soldi avuti in eccesso. Oltre il danno anche la beffa! Ma non solo. Si è capito che negli uffici preposti ai conteggi vi è una carenza di personale che a periodi viene affiancato da altro, senza arte e ne parte in materia pensionistica, e visto che le pensioni degli inidonei sono molto complicate perché ci sono una infinità di normative che devono essere applicate, ci chiediamo alla fine che tipo di garanzia possiamo aspettarci di avere un conteggio esatto senza brutte sorprese? Se per avere la pensione definitiva si deve aspettare circa dieci anni, altrettanti bisogna aspettare per avere l’applicazione dei benefici successivi compreso quello della parte di pensione definita privilegiata. Fatti due conti, e purtroppo siamo certi di non sbagliare, si può definire che un lavoratore vigile del fuoco messo in quiescenza per avere tutto ciò che gli spetta passano più o meno venti anni. Chi conosce l’operato della nostra amministrazione potrebbe dire che siamo nella norma, ma noi inidonei questo atteggiamento non lo digeriamo più. Crediamo invece che dopo un anno, un lavoratore in quiescenza deve essere messo nella condizione di non avere più pendenze di questo tipo con l’amministrazione. Per cui riteniamo inammissibile una situazione del genere e siamo decisi ad ogni tipo di iniziativa per avere ciò che ci spetta in breve tempo come accade nelle altre amministrazioni pubbliche. Questo primo documento, stilato da un gruppo di pensionati ex lavoratori dipendenti del Corpo nazionale, è rivolto a tutti coloro che trovandosi nelle stesse situazioni, sono decisi a fare iniziative comuni di lotta per ottenere quanto ci spetta nei tempi dovuti… Prima che sia troppo tardi! Chi è fermamente deciso e convinto di quanto rivendichiamo e per decidere cosa fare, può contattarci ai seguenti indirizzi: Posta Elettronica - pensionatiinidonei@vigilidelfuoco.rdbcub.it fax 06.4870247