RICHIESTA URGENTE D'INTERVENTO SUL DISPOSITIVO DI SOCCORSO SICILIANO

Catania -

Al Ministro degli interni
Sen. Matteo SALVINI

Al sindaco della città metropolitana
Dott. Salvo POGLIESE

All'assessore della città metropolitana di Catania
Dott. Fabio CANTARELLA


            

OGGETTO: RICHIESTA URGENTE  D’INTERVENTO SUL DISPOSITIVO DI SOCCORSO SICILIANO

 

La cronica carenza di personale operativo e amministrativo (più di 400 unità) in tutta la regione, evidenziano una problematica già ampiamente affrontata da questa O.S. con varie missive e vertenze nazionali e regionali .

La realtà operativa siciliana è tra le più complesse d’Italia, per la presenza di insediamenti industriali di terziario avanzato, di un moderno aeroporto, quarto nel paese per traffico passeggeri e merci, di un ambito portuale passeggeri e merci e a ciò si aggiungono rischi non indifferenti che incombono sul territorio.

La Sicilia, territorio più esteso in Italia e prima da anni come statistica di interventi, è definita ad alto rischio ambientale, sismico e vulcanico (uno è il più alto d’Europa, e gli altri fanno paura ugualmente, lo Stromboli è stato l'esempio).
Gli ultimi accadimenti, cioè alluvioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche, hanno evidenziato la forte criticità, anche derivata dalla carenza, ormai cronica di uomini e mezzi (che man mano arrivano ma, la tipologia di soccorso è cambiata, ci vogliono mezzi anche adatti alle varie emergenze).

Con la presente, USB VVF Sicilia, solleva ancora una volta la criticità, chiedendo una revisione urgente della distribuzione di uomini nel territorio e di conseguenza la riclassificazione delle sedi dei Vigili del Fuoco Siciliani (un solo distaccamento SD5 in tutta la regione). Noi siamo Uomini instancabili che si spendono senza eguali per soccorrere la popolazione, ma con molte difficoltà, ricordiamo il rapporto Europeo mai rispettato di : 1 vigile ogni 1.500 abitanti media europea, contro 1 vigile ogni 16.000 abitanti in Italia.

Le continue emergenze (oggi 10 agosto 2019 si è in preallerta, dopo la devastazione di varie aree Siciliane "Catania - Palermo – Trapani”) e in aggiunta alle “normali attività di soccorso invernali, con le improvvise bombe d'acqua” (oramai prassi consolidata) dimostrano una povertà numerica e un gravoso carico di lavoro, sempre e solo in carico agli stessi lavoratori (ricordiamo, primi in Italia come interventi). La nostra è una professione, atipica, particolarmente ed altamente usurante, ma non è riconosciuta, senza Inail e con uno stipendio al disotto del lavoro svolto, i meno pagati tra la componente in divisa.

Le sedi VVF (molte delle quali fatiscenti) dislocate sul territorio, sovente non collegano i luoghi di competenza nei famosi 20 minuti stabiliti, causa la particolare morfologia territoriale; abbiamo la necessità di aumentare le sedi dislocate su tutto il territorio, ad esempio,  Palagonia a Catania, Roccalumera a Messina, sulle isole minori è necessario un intervento per aumentare l'organico... Agrigento.... Siracusa..e le alter sedi.... dovrebbero essere riclassificate, come ad esempio urge completare l'organico del nucleo sommozzatori di Catania << la statistica parla da se, ricordiamo i più di 200000 di abitanti che ricopre>> ovviamente, nei turni vuoti rischia la popolazione.

Necessita un potenziamento di istruttori, da destinare alla formazione, per consentire il completamento dei vari nuclei specialisti nel comando e i mantenimenti professionali re-training. Non è più ammissibile essere penalizzati due volte, per le carenze e di conseguenza non si può estrapolare personale per la formazione che, spesso causa la chiusura sedi.
Sarebbero molte le richieste per un territorio così importante, ci auspichiamo che, questa ennesima missiva possa essere di buon auspicio per una regione unica per peculiarità ed estensione che,  negli anni è stata totalmente dimenticata da tutti a scapito di sicurezza per la popolazione ed i soccorritori.
 
Sicuri di un vostro riscontro, cordiali saluti