Corso a capo squadra: all'emergenza infinita l'Amministrazione risponde accentrando

Invitiamo le strutture a divulgare al massimo questo documento specialmente fra i diretti interessati che lunedì saranno a Roma per il corso aff

Roma -

Lavoratori,

l'area della formazione, incaricata dal dipartimento, ci ha fatto conoscere il programma e le modalità dello svolgimento presso la struttura "alberghiera" (cosi è stata definita) di Castelnuovo di Porto, del corso per capi squadra che partirà il 20 gennaio p.v.

La scelta cade in un momento di "emergenza e difficoltà" per i tempi ristretti che l'area della formazione ha avuto nel predisporre il corso di 5 settimane.

Durante la riunione si è appreso che il corso non si è potuto svolgere, come nelle tornate precedenti, presso i poli regionali, per indisponibilità delle stesse sul piano logistico nonché di organico; le aule di formazione verranno predisposte con 45 allievi, inoltre la scelta è stata voluta anche per evitare, secondo l'area della formazione, che ci possano essere diversità nell'attribuire i punteggi. Quindi un unico corso centrale dovrebbe essere sinonimo di "garanzia".

Inoltre il corso cosi come è stato impostato sarà "migliore" degli altri in quanto, sempre a detta dell'amministrazione, i docenti ed i preparatori sono il "meglio" reclutato nel Corpo nazionale.

Inutile elencarvi le varie contraddizioni che sono emerse in sede di riunione, ma da parte nostra abbiamo subito voluto mettere in chiaro che in questa amministrazione è consuetudine lavorare nell'emergenza, come alibi per tutte le possibili critiche e accuse di inadempienze cui possono essere sottoposti, tanto è vero che del relativo corso si sapeva fin dal mese di agosto 2002.

La scelta di accentrare il corso a Roma, deriva dall'impostazione che il Dipartimento si è dato in questi mesi: accentrare tutto per giustificare gli oltre 90 uffici dirigenziali.

Va ricordato che i poli didattici negli anni passati, hanno corrisposto alle necessità del personale, evitando allontanamenti forzati dai propri luoghi di residenza, migliorando i corsi di qualificazione da un punto di vista didattico, in quanto i neo capi squadra che andavano a comporre una classe erano numericamente inferiori. Infine si è sottolineato che bastava un programma ben definito per uniformare la formazione sul territorio di tutti i capi squadra.

Ancora una volta dopo anni di attesa per una progressione economica ed un accrescimento formativo, bisogna lasciare le proprie residenze ed emigrare, una storia infinita che non ha avrà mai fine; tutto ciò fino a quando non ci sarà una maggiore attenzione da parte dei lavoratori sugli accordi sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil senza la loro consultazione.