I NUMERI NON TORNANO

Genova -

La Liguria vive un primato che dovrebbe far riflettere la politica e la nostra amministrazione, invece si ritrova con una presenza di 1 soccorritore ogni 15260  abitanti durante i periodi di bassa affluenza turistica mentre nei periodi caldi la media si innalza di circa il 17%.

Una terra che analizzata dall’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale risulta nei primi posti a livello nazionale su indice di mortalità in caso di frane e alluvioni e il 100% di comuni a rischio frane.

In questo scenario il capoluogo scende anche a 55 unità con 860000 abitanti e costringe la riduzione in tutte le sedi con conseguenze importanti nella tempistica di soccorso, basti pensare che le squadre quando escono con le sirene devono fermare il mezzo e chiudere le porte in quanto sguarnite di uomini che prima svolgevano di supporto telefonico con il responsabile della squadra e da vigilanza della sede, in soldoni si perdono almeno tre minuti nel soccorso e si perde un supporto in sede.

Mezzi di circa 20 anni, età media di circa 50 anni, una sede ogni 300 kmq e uno stress correlato che viene alimentato da caserme in degrado esenti da manutenzione non antisismiche, assolutamente inadeguate a ricevere le “vigilesse”, un salario vergognoso che arriva da un contratto marchetta firmato da tutte le ooss tranne noi con il governo uscente.

Rivoluzioneremo il tavolo di conciliazione che avverrà il 18 alle 12 in prefettura con una atto che aprirà una forte discussione futura atta a costruire una vera protezione civile con i vigili del fuoco.

Invitiamo il 18 la cittadinanza ed i lavoratori ad assistere al tavolo per comprendere quali difficoltà ci sono nella salvaguardia, previsione e protezione del territorio ligure.