LA PREVENZIONE A GENOVA E' UN TERMINE SCONOSCIUTO

Questa è la lettera inviata al Sindaco Doria nel lontano 30 Settembre 2016

 

Genova -

Sindaco di Genova,

 

la situazione drammatica che vive quotidianamente la “Superba” è dimostrata dagli eventi che quotidianamente confermano una politica lontana da tre vocaboli che dovrebbero essere ripetuti come il “vangelo”: SALVAGUARDIA, PREVENZIONE, PREVISIONE. I cittadini e di conseguenza i Vigili del Fuoco subiscono le “non scelte” che la classe dirigenziale di questa città ha consciamente deciso di intraprendere.

Viviamo in un territorio estremamente fragile, dove si passa dal fuoco all'acqua in un attimo, dove noi pompieri con 63 uomini presenti sulla provincia cerchiamo di tamponare “una emorragia” che sovrasta le esigue risorse messe in campo. Vediamo cantieri faraonici, imponendo oltretutto violenti espropri, dove si spendono soldi dei contribuenti per progetti inutili alla sopravvivenza delle persone e per il miglioramento della vita futura di questa comunità. 

In questa condizione sociale incomprensibile dalla logica della sopravvivenza, ci troviamo costantemente a combattere la realtà precaria del soccorso che, in un paese democratico e industriale come il nostro, non dovrebbero esistere. Parliamo di idranti antincendio, una rete essenziale data in mano ai privati, dove il profitto impone scelte aberranti; scelte che mettono a serio rischio l'incolumità dei cittadini e dei Vigili del Fuoco.

Una rete insufficiente, esente da manutenzione, dove ogni volta che ne abbiamo bisogno troviamo situazioni inefficienti, non funzionanti ed in altri casi anche inesistenti. L'incendio del Monte Moro ha dimostrato quali risorse sono state sprecate per colpa di una rete assente. Se quel giorno i pompieri avessero avuto un idrante disponibile, tutto sarebbe stato più semplice, invece la situazione è degenerata causando danni irreparabili sia del patrimonio boschivo che economico, ma soprattutto è stata messa a rischio l'incolumità dei cittadini.

Oggi denunciamo alla giunta comunale un punto fondamentale ed essenziale tra molti, quello della rete idrica antincendio che garantisce la salvaguardia alle persone e delle cose, mentre ci troviamo a operare con un aumento esponenziale del rischio per la nostra vita a causa delle vostre inadempienze. 

Oggi dal lontano incendio del 2009 del Monte Fasce apprendiamo un inizio di presa di coscienza, ma non basta. Per risolvere questa situazione dovete iniziare a ragionare con la testa di chi si trova quotidianamente a vivere l'Emergenza dell'Emergenza e con quella dei cittadini che attendono un servizio pubblico, efficiente e pronto a rispondere ai pericoli quotidiani. 



Oggi ci ritroviamo a denunciare al Sindaco Bucci la stessa inadempienza, quindi per quanto ci riguarda cambiano i nomi ma la politica rimane intonsa.

Il giorno 20 Giugno 2018 alle ore 3,00 circa per un incendio autovetture in Via Martiri del Turchino la squadra di Multedo necessitava di rifornimento idrico per ultimare le bonifiche necessarie.

I due idranti disponibili in Via Martiri del Turchino dopo una attenta analisi risultavano fuori uso.

Il terzo idrante disponibile era in Via Salvemini nei pressi del Complesso Scolastico e dopo un’attenta verifica risultava fuori uso.

Il quarto idrante disponibile in corrispondenza di un Supermercato in Via Salvemini risultava con poca pressione permettendo il riempimento di circa metà serbatoio idrico.

Caro Sindaco Bucci noi pompieri non giochiamo con il fuoco, lo combattono come in tutti gli altri eventi che mettono in difficoltà i nostri Cittadini; siamo pochi, vecchi e malpagati nonostante ciò mettiamo anima e corpo nella salvaguardia dei Genovesi ma.......sappia che la stessa volontà la trasformeremo in denunce e azioni di lotta se la sua inadempienza continuerà a mettere a rischio l'incolumità pubblica.

Non osiamo immaginare se al posto di un incendio autovetture ci fosse stato un incendio appartamento, supermercato o scuola.

Non siamo più disposti ad aspettare.