ROMA CAPUT MUNDI

“EROI” DI OGGI, AUTOMEZZI DI IERI…

Roma -

 

I VF eroi!!! Eroi a Genova, eroi ad Amatrice, eroi all’Aquila... Eroi tutti i giorni a giudicare dalle condizioni di lavoro in cui sono  costretti a lavorare soprattutto quando non ci sono riflettori accesi…
Il trattamento di elogio, da parte di politici e vertici del Corpo, che subiscono “i più amati” dagli italiani è solo una faccia di una medaglia che tutto è tranne che pregiata...
Eroi quando eventi drammatici coinvolgono vite umane ma che anziché essere ascoltati subito dopo per essere rispettati seriamente per la loro professione e professionalità per comprendere le difficoltà e le esigenze vengono obbligati a lavorare in condizioni inaudite… con l' unica “preoccupazione” che tali situazioni non trapelino all'opinione pubblica.
Tutto questo perché al di la dei proclami l'interesse per i cittadini e quindi anche per coloro che garantiscono un servizio essenziale è solo “facciata" per coprire ben altri interessi privati e personali (la vicenda del ponte Morandi di Genova lo dimostra drammaticamente).
In queste settimane l'area metropolitana di Roma, quella dentro il GRA per intenderci, è rimasta per alcuni turni con solo un'autoscala in servizio

A oggi il servizio di soccorso dei VVF nella “capitale”, 4 milioni e 400 mila persone censite, può contare solo su 4 autoscale in servizio contro le 8 previste dal dispositivo di soccorso, ma considerando che uno di questi mezzi è dislogato fisso a Civitavecchia, le autoscale a disposizione della cittadinanza passano a 3 su 7…
Considerando che un’altra autoscala è prevista ad Ostia (sia per l'estensione del X municipio e per la vicinanza con l'aeroporto di Fiumicino) la disponibilità di questo genere di mezzo scende a 2 su 6…
Tenendo conto che con questi mezzi va garantito il soccorso pubblico nell'intera provincia di Roma la possibilità che interventi concomitanti debbano essere gestiti senza mezzi idonei e necessari è tutt'altro che remota…tradotto in un gergo comprensibile, vuol dire che se un cittadino richiede la 1a autoscala all’Eur per i cornicioni pericolanti del suo palazzo e un’altro cittadino richiede la 2a autoscala a Cinecittà per un soccorso a persona i restanti 4 milioni 398 mila cittadini romani devono incrociare sia le dita delle mani e sia le dita dei piedi sperando di non aver bisogno dei tanto amati “eroi” italiani. 

Se tutta la situazione fino a qui esposta è inquietante il peggio deve ancora arrivare:  in questi giorni l’autoscala di Ostia si è rotta ed è stata disposta la dislogazione di un’autoscala della sede di Pomezia presso lo stabilimento balneare dei vigili del fuoco a Torvajanica, con lo scopo di coprire contemporaneamente siale aree di competenza di Pomezia e di Ostia (un territorio che solo sul litorale si estende da Fregene a Anzio!!!), lasciando così parzialmente scoperto il territorio del X municipio e andando ad infrangere un dispositivo di soccorso che prevede una presenza fissa e insospendibile di un'autoscala…
Ma non è finita: anche in seguito all'inagibilità del ponte della Scafa il comando VVF di Roma ha dislocato 2 autoscale provenienti da altre regioni: un’autoscala modello 160 del 1983 a fiumicino e un’autoscala modello 190 del 1990 proprio al distaccamento di Ostia. Mezzi vetusti inutilizzabili in quanto privi delle dovute certificazioni di conformità e probabilmente prive di verifiche e revisioni periodiche previste per le scale aeree (praticamente mezzi da considerare Fuori Uso).
Per quanto riguarda la dislocazione del mezzo speciale da Pomezia a Torvajanica e la disposizione di far permanere il personale permanere giorno e notte all’interno di un container adibito a normalmente a magazzino lasciamo le immagini a commentare da sole.

Dopo la tragedia di Genova del 14 agosto si è corsi ad accusare e ad incolpare Autostrade Italiane di non aver vigilato, di non essere intervenuti, di non aver tutelato la sicurezza dei cittadini che usufruivano di un servizio per cui pagavano, dobbiamo allo stesso tempo assistere ad un’amministrazione pubblica che, nonostante le innumerevoli e ripetute denunce che questa U.S.B., indifferente anche alle più elementari norme di sicurezza sul lavoro, continua a ad infischiarsene delle pessime condizioni di lavoro dei lavoratori VVF forte di poter gestire eventuali rimostranze con la coercizione e con “l'arma” della disciplina.
Disattenzioni e nefandezze che, come abbiamo visto a Genova e purtroppo in molti altri casi, portano inevitabilmente a stragi di cittadini innocenti.
Le condizioni igienico sanitarie, logistiche e strumentali in cui sono costretti a lavorare i VVF italiani sono la vera certificazione di essere davanti a degli eroi. “Eroi" gestiti da irresponsabili pronti solo a fare passerella davanti alle vittime di tragedie evitabili e le cui responsabilità politiche non devono essere accertate dalla magistratura.