SERVIZIO REGIONALE SMZT

Bologna -

Al Direttore Regionale

VVF Emilia Romagna

Dott. ing. Silvano Barberi

 

 

OGGETTO : Servizio regionale SMZT (nota Dir.Reg. n1502 del 23.01.2018).

In riferimento alla nota in oggetto, la scrivente O.S. esprime le seguenti osservazioni tecniche e di carattere economico-contrattuale. Infatti, con la Sua proposta si verrebbero a perdere specifiche indennità per il personale VF SMZT, ed inoltre questa tipologia di orario non risulta nei vigenti CCNL.

Per ciò che concerne le osservazioni tecniche vorremmo farLe presente che il personale SMZT di Ravenna utilizza il sistema integrato SIACS “Caschetti”, per il cui utilizzo occorrono almeno 5 unità. Se consideriamo i dati di riferimento del 2016, quando in via sperimentale era stata adottata una turnazione che non teneva il personale in un unico turno, possiamo certamente affermare che tale sistema non si sarebbe mai potuto prontamente usare. Inoltre risulta che sui 159 turni di servizio di quell’anno solo nel 48% dei casi il Nucleo di Ravenna era riuscito a garantire una squadra completa di 4 unità, mentre nel restante 52% il servizio era stato incompleto se non addirittura reso il nucleo non operativo (10%).

Osserviamo che nell’anno appena conclusosi il nucleo di Ravenna ha effettuato 48 interventi, di cui il 50% sul territorio di Ravenna, il 15% sul territorio Ferrarese e il 10% in quello Riminese, che portano ad un interessante 75% di interventi sulle 3 province costiere della nostra regione.

Altro aspetto da non sottovalutare riguarda l’analisi del rischio, in quanto Ravenna è sede di un grande porto, sia di movimentazione passeggeri, che polo industriale. Il rischio grava direttamente sulla superficie portuale, dove è presente quasi il 50% di tutte le più grandi industrie a rischio rilevante della nostra regione.

Altra grossa problematica riguarda la composizione attuale del Nucleo di Ravenna. Ad oggi sono presenti 9 unità operative delle quali una prossima al trasferimento a Bologna. Se sommiamo quest’ultima al personale infortunato recentemente, con una lunga riabilitazione, risulta pressoché impossibile raggiungere quei numeri che Lei nella sua nota prospetta (5 per turno con presenza minima di 3 unità); non di meno la Circolare 8 EM/2015 prevede la realizzazione della stessa al raggiungimento dell’organico teorico del primo Nucleo di Regione a 28 unità e del secondo a 14 unità. Nutriamo perplessità sul fatto che il nucleo di Bologna possa garantire la presenza minima di 4/5 unità, in quanto suddiviso in 4 turni di cui 3 da 6 unità ed 1 da 7.

Su Ravenna inoltre grava anche il problema guide sommozzatori ad oggi distribuite tra gli operativi in numeri minimi su 3 turni della sede centrale, nella quale sarà praticamente impossibile garantire questo essenziale servizio.

Non possiamo poi, nella nostra disamina, tralasciare l’aspetto legato all’addestramento specifico propedeutico anche al mantenimento dell’operatività (addestramento in Adriatico, addestramento notturno, immersioni in acque profonde ed immersioni in acque lacustri) creando in concomitanza ai periodi di addestramento obbligatorio gravissime ripercussioni sull’operatività del Nucleo di Ravenna.

Inoltre il transito a orario giornaliero comporterebbe l’obbligo di addestramento notturno in straordinario, questo farebbe lievitare in maniera consistente tale capitolo di spesa (1440 ore circa, calcolo da noi stimato).

Riguardo gli aspetti relativi alla pronta risposta operativa del Nucleo e l’aggravio di spesa dovuto alle ore di straordinario da remunerare al personale, ci conforta la recentissima disposizione emanata dal Direttore regionale della Sicilia che le alleghiamo (pag.3), in cui alla luce di questi 2 aspetti dispone il ritorno del Nucleo di Catania con orari 12/24 12/48.

Inoltre non possiamo non considerare il fatto che Ravenna è a tutti gli effetti Polo didattico di una fase propedeutica del corso sommozzatori Nazionale. Nei periodi formativi il personale specialista del Nucleo riusciva a mettere a disposizione del corso alcune unità fondamentali alla logistica ed all’ organizzazione del corso stesso. Tutto questo ad oggi è stato fatto garantendo la piena operatività del Nucleo, ma dal prossimo corso con una diversa organizzazione, non sarà garantita la stessa operatività per l’intera durata della sessione di Ravenna, tenendo altresì in considerazione che un appartenente del nucleo di Ravenna è un istruttore sommozzatore.

Non possiamo esimerci dal parlare della diminuzione degli standard di sicurezza per gli operatori subacquei sancita a motivo di un mutamento di orario che non garantirebbe adeguata ripresa psicofisica appropriata ed un aumento dei carichi di lavoro possibili e reali ( interventi rilevanti, interventi continuativi, missioni di addestramento fuori turno, presidi estivi, elisoccorso con aeromobili VVF, problemi legati al conduttore del mezzo terrestre che non deve scendere in acqua nell’intervento, etc.).

Pertanto chiediamo che l’operatività del turno sommozzatori di Ravenna rimanga invariata.

Al fine di un più costruttivo confronto su questo specifico tema si richiede incontro urgente prima che entri in funzione la proposta da Lei presentataci.

Certi di un positivo riscontro alle nostre osservazioni, auspicando un Suo pronto intervento, porgiamo cordiali saluti.