Sciopero generale venerdì 26 maggio 2023

Nazionale -

La misura è ormai colma, come in Francia, in Gran Bretagna, in Portogallo, in Germania, in Grecia, anche in Italia è l’ora dello sciopero generale.

Aumenti salariali di almeno 300 euro netti in busta paga, non possiamo più aspettare. E stop ai provvedimenti inaccettabili che il governo Meloni sta assumendo in materia di appalti, di controlli sulla sicurezza, sull’autonomia differenziata, sul reddito di cittadinanza e sulla regolarizzazione dei lavoratori migranti. Durante la campagna elettorale ci avevano promesso di tutto e poi non ci hanno dato nulla: aspettiamo ancora i famosi 6 scatti previdenziali, siamo in attesa della distribuzione di 14mln che dovrebbero aumentare i nostri notturni e festivi e super festivi parametri fermi dagli anni '90, siamo ancora in attesa del riconoscimento economico fisso del ruolo di autista e Capo partenza, siamo ancora in attesa di un vero piano di assunzioni che dia certezza a chi inserito nelle tre (3) graduatorie attualmente in corso a fronte dei prossimi pensionamenti.

Questo governo sta accelerando su una serie di provvedimenti che aumentano la precarietà e la ricattabilità dei lavoratori e che sono destinati ad aumentare le sofferenze per una larga parte del Paese; non interviene per difendere il potere d’acquisto di salari e pensioni, che stanno subendo un forte ridimensionamento a causa dell’impennata dei prezzi e di un sistema contrattuale bloccato da anni; e trascina sempre più il Paese dentro una guerra dagli esiti imprevedibili.

Questo Governo non ha la dimensione della situazione in cui versa il Paese in termini di sicurezza: siamo ad un passo dall'estate e siamo sempre meno, sempre più sovraccaricati di lavoro e con sempre meno risorse economiche.

Dobbiamo fermarli!

Mentre in Europa si moltiplicano gli scioperi e le proteste del movimento sindacale, qui in Italia la situazione è ferma a causa del patto tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. Il falso obiettivo del taglio del cuneo fiscale, che porterebbe a perdere sul terreno dei servizi quello che i lavoratori potrebbero recuperare in busta paga, non può essere la soluzione.

Per aumentare i salari occorre

 aumentare i salari.

Il Paese ha bisogno di più Vigili del Fuoco e non di impoverimento, il Paese ha bisogno di salvaguardia del territorio e non di comprare armi per una guerra tra America e Russia, il Paese ha bisogno di investire sulla salvaguardia e non di aumentare i prezzi dei beni di prima necessità mantenendo i nostri stipendi da fame.

ABBASSARE LE ARMI, ALZARE I SALARI

 

il Coordinamento Nazionale