LA LOGICA DEI FIGLI E FIGLIASTRI: QUANDO LA LOGICA E' UN OPTIONAL E CIO' CREA DISPARITA'

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Lavoratori,

ogni tanto, per erudirci, è opportuno prendere un dizionario e imparare il significato di almeno una parola.

Oggi proviamo con logica.

Etimologicamente deriva dal greco logos, ovvero parola, pensiero, idea, argomento, ragione, da cui poi logiké, che è lo studio del ragionamento e della argomentazione, rivolto in particolare a chiarire la correttezza o meno dei procedimenti inferenziali del pensiero. Tale studio consentì di strutturare formalmente il pensiero portandolo ad una organizzazione scientifica tesa alla correttezza dello stesso a tal punto che Aristotele stesso si dedicò alla elaborazione della logica.

Perché abbiamo scomodato Aristotele, i cui scritti hanno come tema l’analitica, ovvero la risoluzione del ragionamento nei suoi elementi costitutivi?

In un amministrazione come quella del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sovrabbondante di ingegneri e tecnici di varie discipline ci si aspetterebbe che la logica del rispetto dei ruoli e delle disposizioni non debba essere oggetto di interpretazioni ma di mera applicazione perché, per logica, se c’è un capo che dispone, i sottoposti applicano ed eseguono.

In realtà, avviene però che le cose logicamente ovvie, pur ben espresse e argomentate, in questa amministrazione non devono mai esser date per scontate perché oggetto di interpretazione ad ogni livello della scala gerarchica.

Prendiamo ad esempio le note sulle indennità di specializzazione già ampiamente trattate. Queste citano i beneficiari in modo inequivoco.

A questo punto, logica vorrebbe che se per una qualche ragione bisognasse affrontare questioni per una specialità, per analogia la soluzione andrebbe applicata a tutte le altre o almeno a quelle espressamente menzionate, perché questo dovrebbe essere il “minimo sindacale” di una logica conseguenzialità del ragionamento.

Potrà mai accadere che qualcuno riesca logicamente a leggere, comprendere e semplicemente applicare ciò che è scritto nel nostro idioma?

Dopo alterne vicende dovute al fatto che, così come si fa con i bambini, il vertice ha dovuto in più riprese spiegare step by step alla periferia il modo corretto di come applicare, e quindi non interpretare, quelle che sono le regole che vengono dettate, ovvero che le indennità devono essere corrisposte con cadenza mensile e non in base alla fantasia interpretativa dei preposti al pagamento, ci si sarebbe aspettati che l’applicazione di quanto disposto sarebbe valso per tutti.

Invece no: ciò che vale per gli aeronaviganti, non vale per i sommozzatori e i nautici.

Non sono anche essi degli specialisti?

Se dette indennità hanno una cadenza mensile e valgono per tutti, cosa impedisce di corrisponderle correttamente a tutti gli specialisti, che siano essi di aria o di acqua?

A questo punto, due sono le cose: o manca la capacità di leggere e comprendere il nostro idioma e in tal senso verrebbe il sospetto che i titoli di studio sono stati conseguiti coi punti della Miralanza, oppure c’è la volontà di alimentare le differenze facendo figli e figliastri.

Siccome prima di essere sindacato siamo pompieri e la nostra mission è quella di aiutare il prossimo, ci proponiamo in soccorso al personale dell’Area del trattamento economico fisso di via Cavour, offrendogli un suggerimento che potrebbe essere una soluzione: la prossima volta che vi troverete a scrivere una circolare esplicativa o applicativa, fatelo “a stampatello”.

Per logica, sarà di più facile comprensione per tutti.