CRITERI DI PARTECIPAZIONE DEI COMANDI AI SERVIZI DI COLONNA MOBILE

Bologna -

Martedì 5 Dicembre abbiamo partecipato al tavolo di informazione in Direzione Regionale CNVVF Emilia Romagna in merito alla discussione riguardante i criteri di partecipazione dei Comandi Provinciali ai servizi di colonna mobile.

In apertura di riunione il direttore ci informa che ritiene di rivisitare ed eventualmente rivalutare i criteri per l’attivazione delle:

  1. Sezioni Operative.

  2. Del personale dei ruoli amministrativi, tecnici ed informatici.

  3. Del GOS-MMT.

In merito al punto A, l’amministrazione ritiene opportuno adottare criteri di rotazione tra i Comandi Provinciali, tenendo conto dell’attuale dislocazione delle Sezioni Operative, che sono una per comando, ad eccezione di Bologna che ne ha due.

Per ciò che concerne il punto B, l’intenzione dell’amministrazione è quella di stabilire un piano di rotazione tra i comandi, sulla base dei rispettivi organici dei ruoli ATI con esonero dei casi in base ad oggettive condizioni personali o familiari.

Sul punto C è intenzione dell’amministrazione stabilire un piano di attivazione che preveda, fermo restando la priorità di Piacenza per il GOS e Ferrara per il Mini GOS, un affiancamento di personale di più Comandi, assicurando la rotazione di tutti gli operatori sparsi nella nostra regione.

I nostri contributi

Abbiamo dato la massima disponibilità ad aprire una serena discussione su tematiche di assoluta rilevanza. Riteniamo però che prima di apportare modifiche alle regole che disciplinano i punti trattati, dobbiamo partire da un ragionamento su alcuni aspetti previsti nel vigente regolamento, che, una volta adottato in ambito regionale, non sono mai stati attuati. In particolar modo ci riferiamo all’articolo 9 punto 1 del Piano di intervento della Colonna Mobile Regionale e dei nuclei specialistici dell’Emilia Romagna, dove si auspica un ricorso al sistema di esercitazioni delle Sale Operative, ad oggi mai effettuate.

E’ quindi normale avere qualche intoppo quando purtroppo le emergenze diventano reali. Inoltre segnaliamo la mancanza di approfondimento all’ articolo 3 punto 1 allegato 6, che prevede un censimento per individuare strutture idonee alla logistica di CMR nel nostro territorio, le quali ovviamente alleviano il compito dei vetusti mezzi oggi in dotazione per fronteggiare queste criticità. Riteniamo che un grosso lavoro vada fatto anche per sopperire alle richieste dell’articolo 3 punto 2 del sopracitato Piano, che prevede “Attrezzatura leggera per consentire la vestizione e svestizione del personale, e fornire anche eventuali giacigli di emergenza”, dal momento che nell’alluvione che ha interessato la provincia del Modenese, vi sono stati gravi disagi.

Nutriamo dei dubbi sulla rotazione “matematica” proposta dall’amministrazione, in quanto a nostro avviso, per il primissimo invio di soccorso, si debba prioritariamente tenere conto di una attenta valutazione geografica.
Concordiamo invece con la proposta dell’amministrazione quando si tratta di cambi successivi al primo invio, per i quali si può tranquillamente adottare il sistema oggi proposto.

In merito al coinvolgimento del personale sati nelle emergenze, abbiamo da subito dato il nostro parere favorevole. Infatti alcuni mesi fa abbiamo inviato all’amministrazione regionale un nostro dettagliato programma formativo, calibrato alle esigenze della partecipazione alle calamità. Ovviamente la partecipazione dovrà avvenire su base volontaria, ma riteniamo che l’avvio di questo progetto formativo vedrà sicuramente la partecipazione di quel personale che poi, salvo casi estremi, darà la sua adesione all’invio in calamità.

Per ciò che riguarda il miglioramento dell’organizzazione in merito ai GOS, condividiamo la proposta dell’amministrazione.