FUNZIONE AERONAUTICA A.I.B. IL POTERE LOGORA MA E' MEGLIO NON PERDERLO

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Lavoratori,

nel corso della puntata di Agorà su Rai3 del 14/7/2017, ove era in collegamento esterno un nostro delegato nazionale, discorrendo delle ragioni che stanno portando il nostro patrimonio boschivo a cumuli di cenere e carboni, rendendo così la nostra amata nazione un “barbecue diffuso”, è stata introdotta un' espressione della quale non era finora capitato mai di far menzione, ovvero la funzione aeronautica A.I.B.

Proviamo adesso a capire da dove trae origine.

Nel momento in cui sono stati stilati gli elenchi del personale da assegnare alle varie amministrazioni, tutti i funzionari aeronaviganti venivano assegnati a questa amministrazione. La cosa di per se potrebbe sembrare di poco valore ai tanti a chi è del settore tali assegnazioni offrono una chiave di lettura univoca che prende spunto proprio dal Parere del Consiglio di Stato n. 2112 in data 14/10/2016 con la risposta al quesito numero 3. Qui si sottolinea la necessità rafforzare le motivazioni che inviino un funzionario aeronavigante in una piuttosto che in un'altra amministrazione ma non solo, la risposta al quesito si chiude con la seguente raccomandazione, ovvero “A ciò deve aggiungersi che il conseguimento di specializzazioni, se acquisite a spese dell’Amministrazione, legittima quest’ultima ad assegnare prioritariamente il dipendente in impieghi, che prevedono l’esercizio dell’abilitazione specialistica posseduta, con il corrispondente obbligo per l’interessato di adempiere alla specializzazione sino a quando consentitogli dall’idoneità psicofisica”.

Una corretta chiave di lettura appare quindi quella con cui, se da un lato il Consiglio di Stato sanciva il transito di una quota parte della Forestale, affrontando in tal quesito la questione dei funzionari/dirigenti, d’altro lato vien da se che gli stessi sono anche elementi funzionali della catena di comando, da fagocitare quindi nei ruoli del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Ma come, non abbiamo già un numero adeguato di teste pensanti e dispensatori di disposizioni in questa Amministrazione, che ne servono degli altri?

Questa volta, forse ne servirebbe qualcuno in più non fosse altro, affinché non venga dispersa quell’organizzazione aeronautica AIB che ha egregiamente funzionato nel tempo e che, nei suoi 37 anni di attività, ha gestito 36 aeromobili e oltre 200 aeronaviganti senza problemi di particolare rilevanza e di diffuso malcontento nel personale.

Con l’approssimarsi del passaggio, ovvero il 23/12/2016 il Ministro dell’Interno proponeva uno schema di decreto interministeriale sul Servizio Antincendio Boschivo ai sensi dell’art 9 del d. lgs. 177/2016, giunto poi ad una sua seconda bozza con dei correttivi in data 01/3/2017.

Ecco ora che viene fuori l’indole del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco…NOI FAMO COME CE PARE.

In nessuna delle due bozze circolate, all’art. 9, si fa menzione a quella che dovrebbe essere una questione di buon senso, ovvero quella di prevedere un organico avente come finalità la funzione aeronautica AIB.

Ci hanno sempre insegnato che nella vita tutto si riconduce ad una questione di do ut des. Non posso chiedere professionalità e competenza se sono il primo a non averne da dare.

Eppure l’art. 9 di queste bozze prevede la riorganizzazione del Servizio aereo ed aeroportuale in sei Uffici, anche grazie ai numeri della flotta CFS e relativo personale, senza che in nessun punto venga fatta menzione della Funzione Aeronautica AIB ma includendolo in un più generico servizio di salvataggio.

Tale considerazione è avvalorata proprio da semplici percentuali, tenuto conto che le ore volate per attività AIB nei Vigili del Fuoco corrispondeva negli anni passati a pochi punti percentuali del totale annuo a fronte dell’oltre il 70% di quelle del Corpo Forestale dello Stato.

Sarebbe quindi logico, almeno in questo momento transitorio e per non oltre un paio di anni, al fine di creare delle linee guida operative, valutare la possibilità di creare un settimo ufficio o una diramazione di uno dei sei attualmente proposti, che si occupi esclusivamente di A.I.B., in quanto le regole sono completamente diverse e a volte inconciliabili.

Giusto per fare un esempio: un drago rosso, durante il pescaggio dell’acqua, ha nelle sue consuetudini quella di avere lo specialista a bordo che deve aprire il portellone laterale per sporgersi fuori dall’aeromobile per dare conferma dell’avvenuto pescaggio.

Ohi Ohi…e la sicurezza che fine fa, dato che quello è un momento molto critico?

Diciamo che fino ad ora è sempre andata bene…ma sarà sempre così?

Ovviamente questo è ciò che auguriamo ma il mondo aeronautico non si basa su una semplice botta di fortuna. Ne è la dimostrazione l’incidente di volo accorso ad un elicottero ex CFS sull’isola di Montecristo, nell’arcipelago toscano durante il quale, benché l’operatore fosse vincolato in sicurezza, questi ha quasi perso l’uso degli arti inferiori proprio per il portellone aperto. In quel caso si è trattato di necessità operativa… ma in tante altre occasioni, adottiamo procedure mirate alla salvaguardia, dato che questa è la mission dei Vigili del Fuoco.

 

Adesso vogliamo azzardare una supposizione.

Nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ogni ruolo apicale vede la prevalenza, come requisito indispensabile di titolo di studio, la laurea in ingegneria e poco importa se canonica o telematica; Che sia questa la vera discriminante dei funzionari/dirigenti del Corpo Forestale dello Stato?

E se tutto ciò, la volontarietà di non proferire l’espressione FUNZIONE AERONAUTICA AIB fosse riconducibile ad una fame di potere?

Il potere, cari lavoratori, LOGORA e talvolta miete anche le sue vittime… e magari, nel frattempo avremo qualche ingegnere in più.