UNA VERGOGNA EUROPEA DIVENTA ATTRAZIONE A MILANO

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L'immigrazione in Europa è stata sempre affrontata come una emergenza e mai come un fenomeno sociale e mondiale.
Da qui, innumerevoli progetti sotto l'egida della Nato, hanno portato il mediterraneo ad essere fronte di scontro tra chi fugge dalla disperazione, gli immigrati, e chi crede di difendere l'Europa da una invasione.
Tanti lati oscuri, negli ultimi anni, hanno fatto da corollario alle politiche europee sull'immigrazione.
Alcune, poi, si sono trasformate in tragedia. Come è il caso del "peschereccio" affondato al largo della Libia che ha generato 840 morti.
Adesso questo relitto, simbolo di una vera guerra del capitale contro i popoli, verrà trasformato in un museo a cielo aperto da mostrare al mondo intero in piazza duomo a Milano.
L'allora Governo Renzi, o attuale visto le manovrine tecniche di resistenza al mantenimento della poltrona, fu colpevole di incapacità gestionale di tutte le operazioni di recupero del relitto e gestione delle salme recuperate. Molte sono ancora oggi le domande che rimangono senza risposta.
USB dall'aprile di quest'anno fu la prima a denunciare, passo dopo passo, le innumerevoli responsabilità che hanno accompagnato le operazioni di recupero e la conseguente responsabilità politica di quelle azioni fatte da Renzi.
Naturalmente siamo ancora in attesa di risposte. Nel frattempo tutta questa operazione di copertura delle nefandezze della Nato sono costate ai cittadini 20 milioni e 600 mila euro. Ed ora, perdonateci il cinismo, forse il Governo attraverso quest'ultima manovra lo farà diventare un "museo a quattro ruote" da portare in giro per il Paese.
Chissà quale storia ci racconteranno. Chissà quante lacrime di coccodrillo vedremo scendere giù da chi ci ha, per troppo tempo, abbracciati, twittati ed ora beffeggiati.
La vicenda del peschereccio di Augusta è si un monumento alla memoria. Ma non a quella che vi racconterà l'Europa. Dietro questa storia c'è la tragedia di chi è fuggito da una guerra. Perché nessuno lascia un luogo tranquillo per venire a morire in un mare straniero nel tentativo di raggiungere le coste italiane.