4 NOVEMBRE 2011 GENOVA NON DIMENTICA

Genova -

CITTADINI

con tristezza e amarezza ricordiamo questa data, un giorno di ordinaria follia, dove i genovesi hanno dovuto prender coscienza che la loro città è stata sbagliata.

Le scellerate azioni che la politica del profitto hanno imperterrito trasformato la “superba” in un letto di fiume in piena dove sugli argini viviamo noi genovesi.

I vigili del fuoco son anch'essi un esempio di cattiva gestione politica e di continui tagli.

Un piccolo esercito di ultracinquantenni obbligati a lavorare in condizioni pessime, con un salario vergognoso, con una dirigenza oramai incapace e inerme di opporsi al chiaro progetto del governo: smantellare il servizio pubblico.

Un fallimento che si riesce ad arginare tramite l'abnegazione dei pompieri, quelli che chiamati sono sempre pronti a abbandonare le proprie famiglie per precipitarsi nei luoghi del bisogno.

Siamo stanchi e avviliti come “base” di essere l'unico elemento da sfruttare per tamponare una emorragia non risanabile se non tramite riforme vere e pochi “abbracci”.

Genova 2010 esondazione torrente chiaravagna 1 morto, 2011 esondazione torrente Bisagno e Ferreggiano 6 morti di cui 2 bambini, 2012 alluvione sestri levante, 2013 alluvione levante ligure con crollo ponte carasco 2 morti, 2014 esondazione torrente bisagno, sturla, ferreggiano ecc.. 3 morti, 2015 alluvione che colpisce nuovamente nel novembre e per puro caso non causa morti, 2016 emergenza vento genova in ginocchio.

Una città che passa dal fuoco all'acqua al vento, dove il cittadino rimane inerme e indifeso, in un sistema dove il soccorso dimostra quale è la volontà politica da “digerire”...il risparmio.

Riteniamo che il primo obiettivo di un paese come l'Italia sia la salvaguardia della popolazione, dove la protezione, prevenzione e la previsione siano pilastri del soccorso, dove la politica deve investire e non tagliare.

Purtroppo il nostro paese soffre di una economia clientelare, dove i poteri forti sgretolano qualsiasi forma di rispetto verso la sopravvivenza del cittadino.

I vigili del fuoco continueranno a essere al vostro fianco ma sappiate che il testimone vero lo avete voi cittadini, riprendetevi la giusta dignità, non è possibile vivere in un paese dell'emergenza dove chi vi deve soccorrere non c'è, un pompiere ogni 15000 abitanti è un rapporto che stride e dimostra responsabilità penali nel soccorso.

Economia è un termine che nell'emergenza non deve esistere e avvelena tutta la nostra struttura.

Durante l'ultima allerta di ottobre i pompieri non sono riusciti a soddisfare le richieste dei cittadini (240 interventi mai eseguiti) dove per pura fortuna nessun ha perso la vita.

Le economie sono rivolte altrove dove il nostro paese, obbligato da guerre scelte non dal popolo, hanno prodotto costi esorbitanti: 100 milioni di euro al giorno contro una spesa dei vigili del fuoco di circa 1,5 milioni di euro al giorno ( il 50% viene assorbito da Roma dove abbiamo circa 170 prefetti).

I Vigili del Fuoco sono una risorsa e non un costo e devono abbandonare il ministero dell'interno per collocarsi definitivamente all'interno della Protezione Civile, evitando dualismi che producono costi e scarsa risposta nelle emergenze.

Se il cittadino avesse a fine anno il consuntivo delle spese della gestione “italia”, probabilmente il sistema cambierebbe nell'immediato, ma nessuno lo proporrà mai perchè i danni prodotti dalla politica sono sovente sotterrati da false ideologie razziste, come ad esempio gli immigrati.

In un sistema sindacale dove il diritto del lavoratore è svenduto in cambio di un sostentamento economico di aziende come i confederali, esistono forze capaci di contrastare questa guerra nel nostro paese proponendo una vera alternativa di una rivoluzione culturale alle porte.

Libertà è partecipazione

Uniamo le lotte e sfondiamo quel muro di ipocrisia che la politica negli anni ha costruito.