GESTIONE MENSA DI SERVIZIO

Roma -

Al Direttore regonale dei VVF del Lazio

ing. Michele DI GREZIA

e p. c. Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott. Darko PELLOS



Oggetto: contestazione Vostra nota prot. 2305 del 12 febbraio 2015 – Mensa di Servizio – Gestione.



La scrivente Organizzazione Sindacale ritiene i contenuti della Vostra nota altamente pericolosi in merito al reciproco dovere di controllare il vostro obbligo a fornire una mensa dignitosa e il nostro diritto a controllare che il diritto al pasto sia rispettato in tutti i suoi particolari.

La ditta che per anni ha sfamato (o affamato a seconda dei punti di vista) i Vigili del Fuoco Laziali è riuscita ad aggiudicarsi l’appalto grazie ad alcune capacità di fornitura “migliori” rispetto ai relativi concorrenti. Ora ci chiediamo se è stato rispettato il contratto!?

USB ha speso molte energie volte ad attivare tutti i canali possibili affinché i requisiti minimi, previsti peraltro da un preciso contratto, fossero rispettati dalla ditta appaltatrice. Ma dobbiamo sottolineare la totale mancanza di collaborazione da parte di chi rappresenta l'amministrazione ma non tutela i rapporti di dialogo con le parti sociali.

Ci sembra corretto tutelare, con la nostra azione di controllo, “anche” i contribuenti che, con le proprie tasse, contribuiscono al pasto dei “pompieri”, così come ci sembrava sacrosanto adoperarci per garantire a tutti i lavoratori del Corpo, contribuenti loro stessi, il diritto a un servizio decente.

Vorremmo dire che “è inutile piangere sul latte versato” e ci piacerebbe citare il classico adagio da primi mesi dell’anno: “anno nuovo, vita nuova!” Purtroppo, ancora una volta, dobbiamo ripeterci e, considerato come sia iniziato il 2016 sul versante mensa (scarsa e inadeguata), possiamo solo affermare che le premesse non siano delle migliori:

Nessun menu chiaro e corrispondente a quanto regolamentato dal contratto, nessuna informazione trasparente, nessuna fornitura chiara e certa di derrate alimentari (dove è finito il chilometro “zero”?), nessun controllo sul rispetto degli impegni sottoscritti in sede di appalto, ecc.. A causa di tutto ciò i lavoratori che come al solito si spaccano fra chi si lamenta a viva voce, tra chi ordina una bella pizza, chi si rifiuta di consumare un pasto che non offre molta scelta e che parrebbe cucinato con quanto rimasto di avanzo nei freezer della ditta. In merito a quanto fin qui elencato Le vorremmo anche chiedere: Dove sono i tanto decantati parametri nutrizionali? Dove sono i controlli per superare le discordanze su quanto sottoscritto tra Lei e la ditta, e ciò che veramente viene quotidianamente messo in pratica?

Ci risiamo, insomma, con la solita guerra tra poveri anche se, visti i precedenti, auspichiamo che la nostra amministrazione non ci lasci colpevolmente soli ancora una volta a rivendicare i nostri diritti; anche perché la colpa, in questo caso, ricadrebbe inevitabilmente proprio su chi scrive certe “letterine” senza senso. Queste “letterine” lasciano il tempo che trovano, e certamente non risolvono i disagi che stanno vivendo i lavoratori in tutta la regione Lazio!