VIGILI DEL FUOCO E PROTEZIONE CIVILE: A RIMINI LE IDEE SI SPRECANO

Rimini -

E’ notizia di queste settimane che si sta definendo il completamento degli accordi per partire definitivamente con il progetto del centro unificato del soccorso nella zona sud della provincia di Rimini, dove in una unica sede confluiranno i VVF la Protezione Civile e la Croce Rossa.

L’USB VVF Rimini ritiene fondamentale la creazione di un così importante presidio, in quanto finalmente vengono messe in concreto azioni che da anni rivendichiamo, cioè fare del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco quell’ente fondamentale del soccorso nelle politiche di Protezione Civile, e non  fare di quest’ultimo l’ennesimo corpo di Polizia come la politica degli ultimi decenni sta tentando di trasformare.

Ad ogni modo da un’attenta lettura dell’accordo preliminare troviamo alcuni punti che non convincono pienamente questa O. S.

Infatti, mentre assistiamo a tagli e riduzioni da parte di questo governo per contenere la spesa pubblica, in questo progetto e specialmente nell’accordo preliminare, constatiamo che una parte consistente dei comuni dell’alta Valconca (7) non entreranno a fare parte della struttura. Infatti  questi creeranno un’altra struttura intercomunale nel comune di Morciano di Romagna, al punto tale che proprio in questi mesi la Regione ha stanziato loro la somma di 85000 euro per la ristrutturazione di una sede che serva allo scopo. Tutto questo smentisce le dichiarazioni dell’Assessore regionale Gazzolo, che, ad un’interpellanza regionale prodotta dal Consigliere Alleva dell’Altra Emilia Romagna, ribadiva l’importanza di un unico polo per tutto il territorio della Valconca.

E’ superfluo sottolineare che, tra il nascituro centro del soccorso integrato che sorgerà nella zona della diga del fiume Conca in località San Giovanni in Marignano ed il comune di Morciano dove dovrebbe nascere il centro intercomunale per l’alta Valconca, ci siano appena 5 chilometri.

L’USB chiede di rivedere questa assurda posizione di creare 2 centri intercomunali nel giro di pochissimi chilometri prima che si arrivi alla conclusione dell’intero iter burocratico; quindi di concentrare tutte le risorse per fare del futuro centro di soccorso un vero e proprio strumento per fronteggiare tutte quelle emergenze che riguardano questi territori, a partire dalla sala operativa integrata, che, proprio in virtù del fatto di avere questi enti nella stessa struttura, faciliterà sicuramente le fasi di smistamento degli interventi emergenziali nella Valconca.

Inoltre, sulla dislocazione della sede, la scrivente O.S. ritiene utile stimolare tutti gli enti che sottoscriveranno il progetto a considerare attentamente il fatto che quest’ultima si trovi in una zona particolarmente distante dalle principali vie di comunicazione. Occorre quindi provvedere in maniera celere alla creazione di strade di facile comunicazione per le zone nevralgiche del territorio, poiché i brevi tempi di risposta per chi richiede soccorso sono fondamentali al fine di limitare i danni causati dall’emergenza.

L’USB si adopererà in tutte le sedi opportune per tentare di trovare un’adeguata risposta alle nostre preoccupazioni con tutti i soggetti che hanno responsabilità in merito a questo progetto.