VIGILANZA: LA STORIA NON E' ACQUA …

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Lavoratori

Nella battaglia ormai più che ventennale, contro l’obbligatorietà dei servizi di vigilanza, USB ha messo a fuoco concetti e principi che, nella loro evoluzione, si sono manifestati nel tempo attraverso una prevista realtà di recrudescenze sempre più attuale.

Svolgere, da parte di tutti i lavoratori, tutti quei servizi d’istituto a pagamento all’interno dell’orario di lavoro, avrebbe permesso, e permetterebbe, di incrementare la remunerazione facendo confluire quelle risorse nello stipendio, di variegare l’attività lavorativa, di creare occupazione e, non meno importante, di sospendere la lotta economica tra lavoratori nella rincorsa allo straordinario, per indirizzarla invece, nei confronti della controparte datoriale.

Quest’ultimo principio è il compito fondamentale del Sindacato, registriamo viceversa come e quanto cause ed effetti della concorrenza siano impugnati, in una logica rivolta all’incremento della frammentazione, da coloro che hanno abbandonato tale compito ormai da molto tempo.

Specchio sintomatico di tale condizione è quanto accade nel territorio romano, dove la presenza di lavoratori dislocati in più Uffici, impone ai “cogestori della concorrenza” di impegnarsi nel produrre motivazioni che giustifichino la diversità di trattamento tra quanti aspirino a vigilanza, boschiva, dl.81 ecc… (è in via d’accertamento, tra l’altro, la legittimità contrattuale e normativa in termini di pari opportunità); pseudo-sindacalisti che alimentano per proprio tornaconto la divisione anziché l’unione.

Questa Unione Sindacale di Base rivendica le indicazioni del passato per le battaglie del presente e la dignità nel futuro.

e la storia è generosa

con chi non gli volta le spalle