DISSESTO IDROGEOLOGICO A GENOVA

L’ALLUVIONE PROCURA MORTE, TANTI DISPERSI E TANTA PAURA

MENTRE IL SOCCORSO FA I CONTI CON I TAGLI DI GESTIONE

 

Nazionale -

Lavoratori,

è la Protezione civile, in seguito all’aggiornamento delle previsioni meteo e al monitoraggio idrologico di questa sera del centro meteo Arpal, che ha deciso di prolungare sino alle 12 di domani lo stato di allerta 2 idrogeologica, il massimo grado, su Genova, Savona e La Spezia e per le aree interne di Genova e La Spezia.

L’autostrada A7 Genova-Milano è stata chiusa per una frana tra Bolzaneto e Busalla in direzione del capoluogo lombardo, mentre delle persone si sono rifugiate sui tetti a Campogrande di Savignone allagata dall’esondazione dello Scrivia in attesa di un elicottero dei Vigili del Fuoco partito da Genova per poter essere evacuati. I comuni di Savignone e Casella sono isolati.  

Un treno freccia bianca, alta velocità, deragliato nella località di Fegino, Valpolcevera

A Trasta, ancora una volta, un fiume di fango dovuto al dilavamento delle zone disboscate per i cantieri del TAV-Terzo Valico ha invaso la strada principale.

Al momento non c’è alcuna richiesta di attivazione di risorse aggiuntive del sistema nazionale di Protezione civile da parte della Regione Liguria che sta facendo fronte agli effetti dell’alluvione con il proprio sistema regionale.

Anche oggi i vigili del fuoco sono sotto organico a Genova, continuando a mantenere una emergenza dopo l’altra. La Concordia ha già messo a dura prova le esigue forze dei “pompieri” di Genova ed adesso si registrano chiusura sedi e personale alla deriva e senza nessuna direttiva chiara dall’alto (ad ora nessuna dichiarazione dello stato d’emergenza), e mentre il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli sarà domani a Genova per fare il punto della situazione dopo l’alluvione che ha colpito la città …la dirigenza periferica VF si da alla fuga.

Tutto come al solito è nella mani dei lavoratori vigili del fuoco i quali devono superare la nuova emergenza meteo e la solita emergenza gestionale. A Genova USB ha cercato da subito il dialogo con il dirigente periferico, ma anche se il volto è nuovo la gestione è sempre la solita... quindi stiamo cercando di superare grossi problemi di sottodimenzionamento delle sedi e “indifferenza” alla gestione ed organizzazione del lavoro.

Tutto va bene fino a quando saranno i lavoratori genovesi a porre una pezza ad ogni cosa. Con la loro professionalità e la loro indubbia capacità... peccato che di contro vediamo solo la schiena dei “manager” mentre vanno via… forse nascondendosi chissà in quale buco!?!

Ancora una volta Genova è esempio dei tagli al soccorso inflitti dai governi e subiti dai cittadini e dagli operatori del soccorso. USB chiede chiarezza e rilancio del soccorso attraverso la riforma della protezione civile per dare migliore autonomia al CNVVF ed evitare scene del genere.