Lettera aperta al nuovo dirigente: ing. Carlo Dall'Oppio.

Bologna -

Il 14 settembre il Coordinamento Provinciale della USB si è riunito per preparare un documento da porre alla sua attenzione, per fare un bilancio di un periodo che non è stato esaltante. In questi anni abbiamo assistito ad un lento ed inesorabile declino, sarebbe fazioso addebitare tutte le responsabilità al dirigente, che non sono mancate, ma hanno indubbiamente pesato la congiuntura economica e l’assurda logica dei tagli. Oggi vogliamo sperare in un miglior dialogo tra dirigenza e sindacato, per farlo abbiamo deciso di partire da questo documento che pone l’attenzione su punti a nostro avviso fondamentali, questioni affrontate più volte negli anni, senza però trovare la necessaria sensibilità da parte della dirigenza di questo Comando e della Direzione. Siamo coscienti che non tutto potrà essere affrontato subito e risolto domani, ma con il giusto spirito e la buona volontà siamo certi che potremmo da subito affrontarne alcuni, l’auspicio è di un franco e aperto dialogo, anche perché noi stessi, prima che sindacalisti, siamo Pompieri, che vivono ogni giorno sulle proprie spalle le problematiche che qui riassumiamo:

 

Sala operativa: punto nevralgico dell’organizzazione del soccorso: vanno risolti importanti problemi tecnici che possono determinare serie conseguenze. Segnaliamo la necessità di una risposta univoca al cittadino, in particolare per i servizi così detti “a pagamento”, anche  vespe, calabroni ecc. Avere le idee più chiare sulle nostre competenze: è capitato di non partecipare ad operazioni di ricerca persona perché “non di nostra competenza”, oppure di non aver presidiato frane in movimento con edifici a rischio crollo perché  “ non di nostra competenza”, di non soccorrere animali perché “non di nostra competenza”… però siamo andati in piena notte ad alzare l’interruttore della luce ad una pensionata, oppure a recuperare le chiavi nel tombino di un ubriaco “quello si di nostra competenza”. Ancora: partecipiamo ad operazioni di ordine pubblico a rischio della nostra incolumità “queste sicuramente di nostra competenza” (che bello il pompiere celerino!).

Tutto questo accade non solo per una formazione superficiale se non del tutto assente del personale ma anche perché ci sono ordini del giorno da rivedere e qualche funzionario che non conosce bene le nostre competenze. In definitiva bisogna evitare che la sala operativa si trasformi in un centralino che smista le chiamate e non le gestisce. Importante anche il rapporto con gli altri Corpi dello Stato, capita spesso che non rispondono alle nostre richieste in modo adeguato, negano il loro intervento, senza nessuna conseguenza. Riassumendo, chiediamo più formazione per gli operatori di sala operativa e uniformità di risposta tra i turni, maggior chiarezza sugli ordini del giorno  e una manutenzione che garantisca l’efficienza degli apparati.

 

TAV e UNIPOL: più volte la USB ha richiamato l’attenzione sull’alta velocità, una infrastruttura importante, strategica, complessa. Oggi Bologna non ha delle POS dedicate, ci siamo limitati a divulgare tramite OdG il piano di emergenza della Prefettura, che fine ha fatto il nuovo bimodale? E quello vecchio? Anche il grattacielo UNIPOL è un sito particolare,  già in un paio di occasioni siamo dovuti intervenire a spegnere un incendio. Chiediamo per l’alta velocità e per il grattacielo UNIPOL di elaborare delle nostre POS e di predisporre un percorso di divulgazione ai lavoratori attraverso un programma definito di formazione ed esercitazioni in loco con la collaborazione degli enti preposti. Fondamentale ripensare alla rinascita di un ufficio tecniche operative che con poca lungimiranza è stato soppresso.

 

NBCR: la capacità di risposta negli anni si è ridotta, non si fanno più esercitazioni da anni, la formazione è ferma, il materiale ridotto. La USB a livello regionale aveva provato a sollecitare un progetto sui travasi (LPG) ma senza successo, promesse impegni e poi il nulla! Vista l’importanza strategica che rivestono le infrastrutture in questa provincia e l’alto numero di aziende sottoposte a normativa Seveso, riteniamo utile riparlarne e reinvestire su questo settore.

 

TAS: settore strategico che ha lasciato indifferente il precedente dirigente,  oggi c’è un responsabile operativo un funzionario referente, tre o quattro gps qualche bussola e nessuna organizzazione. Chiediamo maggiori investimenti per attrezzature indispensabili quali GPS e bussole, l’allestimento dell’UCL con adeguate strumentazioni, supporti per cartografie e programmi.

 

Automezzi e autofficina: abbiamo autopompe e automezzi in generale messi male, siamo sempre in manutenzione straordinaria, alcuni mezzi non ce la fanno più, l’officina che una volta contava 12 persone oggi ne ha 5, inevitabile l’impossibilità di seguire il pesante carico di lavoro. Anche le attrezzature in caricamento una volta rotte sono di difficile sostituzione. Non parliamo poi della situazione disastrosa delle radio portatili PUMA, un acquisto sbagliato dell’amministrazione che oggi paghiamo pesantemente. Chiediamo un impegno forte presso il Dipartimento e la Direzione per reperire  fondi e magari appena possibile acquisire mezzi ed attrezzature nuove. Una particolare attenzione alle aps piccole, gli eurocity non ce la fanno più!!

 

Mansionario: una disinteressata gestione del personale, questa secondo noi la causa prima, ha determinato nel tempo un sistema che si è basato sulla buona volontà del singolo, con ricadute evidenti sulla manutenzione delle attrezzature. Sarebbe opportuno analizzare le eventuali criticità e migliorare l’espletamento e l’organizzazione delle varie mansioni.

 

Polizia giudiziaria: utile l’apporto dei funzionari che devono essere maggiormente coinvolti sugli scenari operativi, capita che alcuni di questi preferiscono di norma risolvere l’intervento al telefono con il capo squadra che è sul posto. Riteniamo opportuno che i tecnici funzionari se richiesti sul posto, o in caso d’ interventi complessi, si rechino sempre sull’ intervento a garanzia dell’operato degli uomini sullo scenario operativo, soprattutto quando sono presenti i funzionari di altri Corpi, per evitare che si subisca “l’inferiorità” di funzione.  

 

Sedi di servizio: nonostante alcuni lavori già svolti, si rendono necessarie opere urgenti con investimenti cospicui per ripristinare le necessarie condizioni igieniche e di sicurezza, soprattutto in Centrale, Carlo Fava, Pianoro e aeroporto. Vorremo anche sapere i tempi per la consegna della sede nuova di Imola. Su Pianoro con il suo predecessore avevamo chiesto di mettere a disposizione delle baracche accanto al distaccamento, ma non se ne fece nulla.

 

Mobilità capi squadra: ci riferiamo all’ultima, nella quale si sono verificati degli spostamenti che abbiamo contestato in quanto non rispettosi del regolamento di mobilità interna e della graduatoria del corso, chiediamo dunque di riaprire la mobilità in questione per ripristinare il rispetto delle regole per una migliore organizzazione del soccorso.

 

Autovetture di servizio: un’assurda logica di riduzione delle spese ha visto negare l’auto di servizio per la formazione e per il gruppo sportivo. Chiediamo, nel rispetto di un razionale uso, di togliere queste limitazioni.

 

Lavanderia: chiediamo la revisione dell’ ODG 292 del 15 maggio 2013, nel quale si vieta di lavare le lenzuola e gli accappatoi forniti dall’amministrazione stessa. Risparmio risibile per l’amministrazione, inutile disagio per i lavoratori.

 

Personale Amministrativo: gli organici ridotti e l’organizzazione degli uffici hanno determinato alcuni problemi che richiedono sicuramente un ragionamento e un documento a parte.