DISAMINA E CONTRO-PROPOSTE SULLA DOTAZIONE ORGANICA

Livorno -

Lavoratori,

negli ultimi anni, dal 2008 ad oggi sono circolate molte proposte da parte dell’amministrazione per formare una equa dotazione organica. Ieri è uscita l’ultima bozza che ha completamente modificato la precedente bozza, stravolgendo quella presentata poco prima dell’anno, segno di confusione totale.

Analizzando la bozza presentata a fine 2012 risultava invariato l’organico del 2008, spostando gli equilibri solo in poche realtà, per Livorno invece era stato aumentato per la sede centrale di 4 unità che oggi sono sparite dal conteggio totale. Se da una parte risolviamo il problema riducendo la figura dei capi reparto dalle sedi distaccate, ma senza variazioni sull’assetto aumentando l’organico ovvero spostando gli equilibri tra le varie sedi.

Dall’altra diminuiscono le presenza dei permanenti in favore delle figure di ordine superiore utilizzando personale qualificato che farebbe automaticamente la qualifica inferiore visto che la sede centrale è sempre stato il bacino per coprire le necessità di completamento delle squadre e per la partenza della colonna mobile in prima battuta.

La forte riduzione del personale portuale ricade fortemente sulla presenza di personale specializzato tornando indietro di 10 anni, ma detta riduzione serve per compensare altre realtà che dovrebbero rimanere invece nel territorio cercando un modello alternativo al soccorso che in questi anni l’amministrazione non è stata capace di creare, forse per l’inadeguatezza di chi ricopriva il ruolo di responsabile.

Negli ultimi anni l’amministrazione aveva investito molto nel settore portuale acquistando mezzi navali costosi (senza un progetto vero), formando istruttori specifici al soccorso navale, costruendo dei moduli (tre in Italia) per intervenire su scenari particolarmente complesso come lo sono le navi, mentre oggi buttiamo via ciò che di buono abbiamo creato per la superficialità e l’inefficienza della dirigenza a mantenerle.

Analogo discorso va fatto per il personale sommozzatore che in questi anni si è ulteriormente ridotto, pur non creando alternativamente sul territorio personale SA a sufficienza.

Le possibili soluzioni si possono sintetizzare nei seguenti punti:

1)      Nelle regioni che hanno in carico due nuclei sommozzatori, vista la competenza alle direzioni sul nucleo, dovrebbero essere inseriti in un unico organico regionale, lasciando l’organizzazione alla contrattazione regionale per ripartire il personale in base alle esigenze, premiando eventuali proposte che solo il territorio può suggerire, ma che invece non comprendiamo debba essere necessariamente inserita in una realtà di capoluogo e non in quella di uno studio approfondito in base alle caratteristiche territoriali. Anche l’orario di utilizzo deve essere contrattato a livello regionale.

2)      L’inserimento della componente portuale nelle colonne mobili per eventi specifici, vedi Concordia, ma anche i recenti soccorsi per assistere i migranti in Sicilia, senza dimenticare gli accordi nel piano operativo SAR.

3)      Lasciare l’attuale organico nelle sedi portuali in base alle dotazione del 2008, cercando di utilizzare il personale in supporto alla partenza di terra, effettuando interventi in ambito portuale e cittadino limitrofo al porto dove esistono realtà industriali e civili (passeggeri), di notevole importanza e dimensione. Per esempio il porto di Livorno, Mestre, Genova, Ravenna, Napoli sono tra quei porti che hanno queste caratteristiche. Obiettivo approntando le partenze con mezzi terrestri idonei al soccorso in supporto (a Livorno era stato tentato un progetto simile).L’eventuale riduzione obbligatoria da parte dell’amministrazione va contrastata cercando di limitare la trasformazione portandolo ad un livello intermedio in linea con i tagli in percentuale analoghi agli altri settori.

4)      Prevedere una apertura del distaccamento portuale presso il porto di Piombino (già previsto) che permetterebbe di portare velocemente il personale operativo da Piombino sull’isola d’Elba per eventuali eventi, oltre al fatto che si troverebbe al centro del tratto di mare tra Civitavecchia e Livorno e per l’aumento crescente del traffico navale in quel tratto di mare.

5)      Fare un progetto vero di risparmio molto più ampio con tutte le forze coinvolte nel mare, Marina, polizia, corpo forestale, penitenziaria, guardia di Finanza, carabinieri, vigili urbani, limitatamente alle esigenze vere e non corporative.

6)      Permettere anche al distaccamento dell’Isola d’Elba di avere lo stesso organico dei distaccamenti terresti, dato che la conformazione e l’estensione dell’Isola, pur avendo meno interventi, ha difficoltà a reperire personale in breve tempo, ma riceverebbe i primi aiuti tra i 60 e i 120 minuti.

7)      In ottica di un risparmio, cercare di ottimizzare le forze in campo permettendo alle direzioni di farsi carico di studiare, tramite i comandi e le OO.SS. locali soluzioni per effettuare i risparmi in base alle caratteristiche territoriali che sono a conoscenza della specifica regione.

8)      Considerando la riduzione fatta sul personale volontario con la assunzione di 1000 unità, ripartirle per quelle province in percentuale alle esigenze visto che si vedranno ridurre notevolmente il numero dei richiami dei volontari stessi. In alternativa lasciare lo stesso numero dei richiami nei comandi.

9)      Utilizzo della parte volontaria solo e esclusivamente per il soccorso e non più per esigenze di supporto, troppo spesso impiegati per le esigenze del dirigente, ma reinvestendo i risparmi in formazione.

10)   Individuare un nuovo concetto di supporto utilizzando personale inserito in art 134, momentaneamente esclusi dal soccorso, affinché non vada perso la loro professionalità, ma siano sfruttati oltre le dotazioni organiche previste nella bozza, ma individuando settori specifici aumentando in percentuale, dividendo la parte della dotazione operativa da quella di supporto.

11)   Ridurre ulteriormente la parte dirigenziale che attualmente per i costi benefici, non portano nessun vantaggio al corpo nazionale, ma ne impediscono lo sviluppo.