Volevo fare alcune considerazioni in merito alle prove selettive da "aspirante" caposquadra riservate al famoso 40% dei posti messi a concorso.

La formazione è stata fatta a macchia di leopardo, non sono state garantite le pari opportunità a tutto il personale e agli aspiranti “qualificati”. Chi appartiene ad un "Comando piccolo" potrebbe avere una maggiore preparazione a livello di corsi e magari una minore esperienza operativa, rispetto a chi nei Comandi più grandi fa più partenze a scapito dei corsi stessi. Nei Comando dove si svolgono tanti interventi, per esempio, per fare i corsi si metteva in forse il servizio di soccorso in quanto si viene a distogliere una parte del personale discente dalle partenze pertanto si facevano e si fanno e si faranno solo quei corsi necessari, minimi indispensabili, di base per intenderci oppure dei corsi che nulla hanno a che vedere con quelli richiesti in questo frangente.

Altro punto, l’Amministrazione mi dice che posso fare oggi con la riforma il capo partenza senza nessun corso di formazione e senza nessuna tutela giuridica (agente\ufficiale di pg),  ma sulla base delle sue necessità, al momento del concorso mi fa fare un test tipo universitario su materie che dovrò andare ad approfondire od affrontare (vedi polizia giudiziaria 20 anni fa nei pompieri non esisteva o se esisteva era allo stato primordiale) quindi su materie che dovremmo studiare e non su quello che già so o dovrei sapere.

Supponiamo anche che decida di lasciare tutto così il materiale didattico lo forniscono l’Amministrazione, oppure uscirà da qualche O.S., e se sì in che modo e quando !.

Tutto il bagaglio di esperienza accumulato sugli interventi viene così sterilmente lasciato alla corretta interpretazione delle dispense che sappiamo essere utili alla prima formazione di un Pompiere, ma alla fine la differenza la fa l’esperienza legata al buon senso.

Le commissioni di esame come saranno composte e dove verranno svolte le prove? sappiamo bene che a seconda dei luoghi fioccano solo 30 e in altre le cose vanno alla bene e meglio.

Tutti questi sono i benefici di questa riforma, benefici economici, contrattuali e normativi derivanti dall’ingresso in questo nuovo stupendo comparto. I qualificati fuori sede si lamentano per la mobilità, i neo qualificati del 60% si lamentano dei tre mesi di corso e di doverlo fare a Nettuno alla scuola di Polizia, noi del 40% ci lamentiamo ecc. ecc., ma nessuno di questi colleghi riconosce che tutto questo deriva dalla Legge 252/04 e dal Dlgs. 217/05, dal nuovo inquadramento a cui è stato sottoposto il CNVVF.

I colleghi dovrebbero prima di tutto ammettere questo, rigettare questa riforma, riconoscere all’RdB\CUB l’onestà di essere stato l’unico sindacato che aveva avvisato, che aveva prospettato tutto questo.

Dimostriamo che non siamo solo capaci a lamentarci, rigettiamo questa riforma, questo inquadramento, questo comparto.