Contratto di lavoro

Tante chiacchiere.. conclusioni poche!!

 

 

 

Roma -

Lavoratori, nella terza giornata di lavori per il rinnovo del CCN, la funzione pubblica nella sua introduzione ha chiesto di accantonare la discussione sulla questione economica, in quanto, in virtù dei precedenti incontri ritiene ormai chiara la posizione delle OO.SS ( che hanno valutato insufficienti le risorse messe a disposizione) , e incalza l’ apertura di un tavolo in cui si cominci ad individuare una serie di norme. La parola è passata alle organizzazioni sindacali che nonostante le richieste della parte pubblica, quella di parlare di norme, sono tornate sulla questione economica rivendicando ulteriori risorse. Abbiamo l’impressione che comincino a rendersi conto del flop, a cui queste hanno contribuito nel voler passare al contratto pubblicistico, la responsabilità e il timore di rispondere e giustificarsi di fronte ai lavoratori per questo cambio a costo zero, ed anche per quanto riguarda le risorse economiche e per il ritorno al passato sul piano dei diritti. Nonostante i danni combinati, oggi insistono ancora sul piano della struttura contrattuale, che vogliono trasformare da biennale in triennale, e poi nello stabilire le risorse all’interno delle compatibilità economiche ed agli accordi di luglio 93 ( oltre a quelle sottoscritte il 29 maggio us in cui hanno deciso che gli aumenti non devono superare le 101,00 €,). Richiedono inoltre il rispetto dell’accordo fatto sul memorandum, e delle norme al suo interno inscritte che rafforzano il modello gerarchico nel rapporto di lavoro, valutazioni e meritocrazie decise da loro stessi. La RdB-CUB, nell’interevento ha tralasciato la parte economica, valutando la parte tecnica della Funzione pubblica un interlocutore non politico per cui in carenza di mandato per accogliere ulteriori richieste economiche. Ci siamo dichiarati disponibili a dare un nostro contributo per individuare tutte le norme che necessitano di essere recepite nel nuovo contratto di natura pubblicistica, ribadendo la necessità di partire da una base di norme mutuate dal contratto vigente, traslocando tutto il possibile, fermo restando che, come ribadito più volte dalla funzione pubblica, nel pubblicistico alcune norme non si possono applicare!

Abbiamo proposto di rivedere la questione ordinamento professionale, non di accorpamento di mansioni e ruoli, per rimettere ordine all’attuale groviglio che si va man mano determinando con le modifiche operate al d.lvo 217/05. Dobbiamo cominciare a parlare di organizzazione del lavoro, di informazione preventiva e successiva alle OO.SS e non di “ sentite le organizzazioni sindacali”, una pratica di uso continuo da parte dell’amministrazione E’ e inoltre necessario ripristinare gli osservatori bilaterali al fine di far partecipare i lavoratori alle attività del corpo nazionale. In merito alla creazione di un fondo abbiamo richiesto un’immediata verifica di fattibilità, al fine di far là confluire tutte le risorse e le economie di gestione, per poi decidere le finalità di utilizzo. In conclusione, dopo aver assistito al balletto delle richieste in merito ai soliti allineamenti economici con gli altri enti dello Stato, che in questo modo almeno celano le reali intenzioni, cogliendo l’opportunità di far intendere ai lavoratori che si stanno battendo per ottenere risorse economiche aggiuntive, il risultato di questo ennesimo incontro si può battezzare, senza dubbio alcuno, come inconcludente. La riunione è stata rimandata a data da destinarsi, e comunque nel mese di luglio, in cui verranno presumibilmente presentate alcune bozze di nome su cui ragionare.

Per quanto ci riguarda stiamo elaborando una bozza di proposta contrattuale da diffondere tra i lavoratori nei prossimi giorni, cercando di creare il massimo consenso, e partire comunque dal rivendicare risorse vere, fuori dalle compatibilità di chi ci ha ridotto in questo stato.