TFR: CORNUTI E MAZZIATI

Quali sono i veri intenti del governo e di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, ecc. nonché di Confindustria e associazioni padronali varie

 

 

 

Roma -

L’ultima stesura della bozza di decreto sul TFR consegnata nei giorni scorsi da Maroni alle parti sociali consente di fare ulteriore chiarezza.

Non contenti del fatto che in pratica la torta dei 13 miliardi di euro andrà praticamente solo ai Fondi chiusi (cioè quei fondi pensione di categoria gestiti direttamente da Cgil, Cisl, Uil e datori di lavoro), viene garantito alle imprese che, al fine di compensare quanto “perderanno” – come se si trattasse di soldi loro e non dei lavoratori! - con il trasferimento del TFR ai Fondi Pensione, saranno fiscalizzati gli oneri delle imprese riguardo ai trattamenti di malattia, maternità, assegni familiari.

 

Fiscalizzazione vuol dire che non pagheranno più le imprese ma che i costi di questi trattamenti saranno accollati al sistema fiscale con un evidente aumento dell’imposizione fiscale per tutti i cittadini: ANCHE DI QUELLI CHE NON VORRANNO SPOSTARE IL TFR AI FONDI PENSIONE!

 

A CHI CONVENGONO I FONDI PENSIONE?

 

· I lavoratori perderanno il proprio TFR, se non si dichiareranno esplicitamente contrari, a favore dei fondi pensione.

· I fondi pensione giocheranno in borsa i soldi dei lavoratori con i rischi che ciò comporta (vedi fallimenti Parmalat, Cirio, Enron ecc)

· Cgil, Cisl, Uil, Ugl ecc. si troveranno a gestire una torta gigantesca essendo gestori diretti dei fondi pensione

· I padroni e le aziende, che non potranno più utilizzare l’accantonamento del TFR (cioè i soldi dei lavoratori) come se fosse denaro loro, otterranno compensazioni di ogni genere scaricando le loro “perdite” sulla collettività attraverso la fiscalizzazione dei loro oneri sociali

· Il sistema previdenziale pubblico subirà un ulteriore arretramento e le pensioni pubbliche saranno ancora ulteriormente ridotte per favorire i fondi pensione

 

RITIRARE IL DECRETO MARONI, RILANCIARE LA PREVIDENZA PUBBLICA!