Comparto Aziende: due anni per riaprire la trattativa

All’Aran soliti orchestranti solita litania

 

Roma -

Con la consapevolezza che sul tavolo negoziale non siano disponibili neanche le insufficienti risorse concordate con l’"accordo bidone" del 27 maggio tra Governo e Sindacati, l’Aran ha convocato le OO.SS per l’apertura delle trattative di un contratto che scadrà il 31 dicembre 2005.

La piena disponibilità delle risorse, e quindi la concreta possibilità di firmare il contratto, sarà possibile solo con l’entrata in vigore della Finanziaria 2006 (1° gennaio) che "dovrebbe" stanziare quello 0,7% (non retroattivo), per raggiungere il famigerato 5,01%. La somma che ne deriverà si percepirà solo a partire dal 1 gennaio 2006. La previsione, quindi, è quella di avere (forse) nelle buste paga aumenti irrisori (circa 50 euro netti) non prima della primavera 2006.

Anche l’apertura del tavolo di trattativa per il Corpo ha evidenziato l’irrisoria disponibilità di risorse per incrementare il salario base e le varie indennità percepite dai lavoratori.

A ciò si aggiunge la beffa dello scippo dei fondi destinati al FUA stanziati con il precedente contratto; soldi che i lavoratori dovevano già avere in tasca e che sono stati invece dirottati per rendere più “appetitoso” il cambio del rapporto di lavoro. Un appetito che non verrà placato perché, passata la festa dell’una- tantum, rimarranno gli spiccioli stanziati dalla legge delega.

Il governo trova 10 miliardi di euro (soldi avuti dalla privatizzazione selvaggia di aziende pubbliche) da “regalare” a grandi gruppi bancari per farli uscire dall’azionariato della Banca d’Italia e fa stringere la cinghia a milioni di lavoratori che in questi anni hanno visto i loro salari non arrivare alla terza settimana del mese.

Non illudiamoci che il cambio di comparto porti soldi nella busta paga dei Vigili del Fuoco. Non è intenzione di questo governo dare a chi ha meno e togliere a chi ha di più!

Sogni, bisogni e conflitto sono parole che non piacciono alla classe politica, ma il conflitto resta il mezzo migliore per aprire le orecchie a chi non vuol sentire!