Un impegno concreto: pensione da fame per tutti

Tiziano Treu: sistema contributivo per tutti e subito! è questo il programma sulle pensioni del centro-sinistra?

 

 

Roma -

L’ex Ministro Tiziano Treu ha annunciato che, se vincerà il centro-sinistra, bisognerà mettere urgentemente mano al sistema previdenziale accelerando l’applicazione del sistema contributivo inaugurato con la Riforma del Governo Dini. L’aspettativa di vita, la durata media della vita degli italiani, è aumentata e a questa buona notizia, secondo Tiziano Treu, bisogna rispondere con un ulteriore taglio delle pensioni.

La proposta è semplice: a pagare devono essere sempre i lavoratori che potranno scegliere se andare in pensione alla data prevista (ma con una decurtazione della pensione) oppure lavorare ancora due anni in più (per recuperare l’aumento della durata media di vita). Anche questo non basterà ad avere una pensione decente e per Tiziano Treu, è importante incentivare al massimo il ricorso alla previdenza integrativa e favorire lo scippo del TFR a favore dei fondi pensione.

Continua così l’attacco al sistema previdenziale, Tiziano Treu spaccia per inevitabile, giusto ed equo un sistema pensionistico da fame.

La pensione calcolata con il sistema contributivo non è una pensione “equa”; produce una pensione che non sarà proporzionata al reddito percepito durante la vita lavorativa (come era prima con il sistema chiamato “retributivo”), bensì una pensione costruita con i soli contributi versati, senza prevedere collegamenti con il costo della vita o con la dinamica dei salari.

Prima della riforma Amato del 1992 l’applicazione del metodo retributivo portava ad avere una pensione pari alla media dei salari degli ultimi 5 anni, rivalutati in base al costo della vita e garantiva una pensione pari all’80% della retribuzione. La riforma Amato estese il periodo di riferimento da 5 a 10 anni, e quindi si produsse un abbassamento della media. Con la riforma Dini (1995) sostenuta da CGIL CISL e UIL si abbandonò il metodo di calcolo retributivo per passare a quello contributivo.

I danni del sistema contributivo vengono a sommarsi con la riforma del mercato del lavoro, inaugurata dallo stesso Treu: oggi gran parte dei nuovi lavoratori ha un versamento contributivo ridicolo, causato da lavori precari e discontinui (interinali, a termine, ecc…), da contributi ridotti a vantaggio delle aziende (collaboratori a progetto, soci lavoratori delle cooperative, ecc…).

 

Se il sistema contributivo sarà mantenuto o addirittura accelerato si avrà una situazione socialmente insostenibile per milioni di persone, ridotte a percepire pensioni da fame o nessuna pensione.

 

E’ QUESTA LA RICETTA DEL CENTRO SINISTRA PER IL PROSSIMO GOVERNO?

 

Altri soldi dei lavoratori, da versare in più, per recuperare una parte della pensione tolta grazie a Dini e alle successive riforme?

Vogliamo una vera riforma a beneficio dei lavoratori, una riforma che metta mano al portafoglio delle imprese e delle finanziarie, adeguando i contributi a carico delle aziende ai livelli di produttività e di profitto.

La RdB/CUB continuerà, rilanciando lo SCIOPERO GENERALE, la mobilitazione per la difesa del sistema previdenziale pubblico, per il diritto ad un reddito sociale minimo per precari, disoccupati e pensionati.