Berlusconi bugiardo

Il peggio del pubblico e il peggio del privato

 

 

Roma -

Il Governo, nella bagarre dei numeri presentati nella legge Finanziaria, esclude i dipendenti pubblici dall’incentivo (32,7%), che presuppone il rinvio dei pensionamenti e lo riserva al solo settore privato.

La riforma Dini del 1995, prevede una discriminazione di trattamento tra i lavoratori, attraverso l’introduzione al sistema di calcolo contributivo, portando la pensione mensile, nel migliore dei casi, al 55% dello stipendio.

Il Governo Berlusconi in continuità con una politica previdenziale che mira allo smantellamento del sistema pubblico, stabilisce un’ulteriore discriminazione e divisione del mondo del lavoro, prevedendo trattamenti differenziati tra dipendenti pubblici e privati che puntano solo a fare cassa.

Le dichiarazioni dei giorni scorsi del ministro Bossi sui pubblici dipendenti trovano conferma nei provvedimenti in materia previdenziale, attraverso un attacco pesante allo Stato sociale già fortemente dissestato in nome delle politiche dell’Europa e dei patti di stabilità.

La risposta della categoria non potrà che essere dura e forte a partire dallo SCIOPERO GENERALE del 7 NOVEMBRE.