LA RICERCA PERSONA NON E' UNA CACCIA AL TESORO: SE LO FOSSE, L'AVREMMO PERSA.

Bologna -

 

Alla C.A. del Direttore Regionale Emilia Romagna
Ing. Silvano Barberi

Alla C.A. del Comandante Provinciale
Ing. Marisa Cesario

 

OGGETTO: intervento di ricerca persona Pievepelago

 

Nella località di Pievepelago si è svolta una ricerca persona durata quattro giorni, il Comando di Modena, avvalendosi anche di risorse della Regione, conduceva le operazioni di soccorso con l’ausilio della componente TAS, SAF e di un Funzionario per il coordinamento di tutti gli enti presenti sul posto. Abbiamo purtroppo assistito a situazioni poco piacevoli e ci preme dunque segnalarvele, chiedendo una verifica ed un chiarimento, al fine di non ripetere quanto accaduto. Ci riferiamo in particolare al giorno 16 novembre, ma ci vengono segnalati inconvenienti anche nei giorni precedenti. In sintesi i fatti:
- Ritardi nell’avvicendamento delle squadre, ove il personale smontante dal turno di notte, peraltro passata all'agghiaccio all'interno dell'UCL, aveva il cambio dopo le 12.00 del giorno successivo, a questo si deve aggiungere il viaggio di ritorno alle varie sedi, viaggio in strade di montagna fatto con un livello di stanchezza elevato;
- Logistica, ci riferiamo in particolare all’approvvigionamento dei viveri, la squadra SAF di Modena, che era quel giorno operativa dalle 06.00 del mattino alle 22.00 di sera, non è riuscita a consumare nemmeno un breve pasto di ristoro, rimanendo a digiuno per l'intera giornata; Fatto questo che riduce la capacità operativa e la sicurezza.
- Comunicazione, ci è stata segnalata l'impossibilità di comunicare con l'UCL, ci sono stati evidenti problemi tecnici e malfunzionamenti che hanno visto la squadra SAF, impegnata nella ricerca, al completo isolamento e impossibilitata a ricevere istruzioni in merito alla propria posizione. Problema che ha costretto la squadra a proseguire in autonomia, si è rimediato parzialmente con l'utilizzo del telefono personale, nei pochi punti in cui si trovava segnale gsm; questo ha determinato dispendio di risorse, con il rischio di compromettere la sicurezza degli operatori e le operazioni stesse di soccorso.
- La mancanza di comunicazione rendeva altresì difficoltosa la collaborazione con altri enti, alla fine le operazioni di recupero venivano svolte dal Soccorso Alpino con l'utilizzo dell'elicottero, in completa autonomia. Inutile ribadire che il coordinamento è fondamentale, coordinamento che è venuto a mancare completamente, infatti l’elicottero in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale del 118, è intervenuto senza che l'UCL, che coordinava i soccorsi, ne fosse a conoscenza. Motivo per il quale l'UCL aveva inviato due squadre SAF per effettuare il recupero sul punto del ritrovamento. In assenza di altre informazioni la squadra SAF di Modena in autonomia con il carro SAF cercava di avvicinarsi con l'attrezzatura necessaria il più possibile cercando una strada adiacente, mentre un’altra squadra di Reggio Emilia seguiva un mezzo del Soccorso Alpino lungo un percorso fuoristrada, perso di vista il mezzo del soccorso alpino, la squadra proseguiva a piedi, affidandosi al GPS, non senza difficoltà. Nel frattempo la squadra di Modena arrivava sul posto, ma sorpresa: vedeva arrivare l'elicottero del 118, quindi assisteva da mero spettatore al recupero della salma, già pianificato in autonomia dal soccorso alpino. Sia chiaro, noi non consideriamo la ricerca persona una “caccia al tesoro”, non ci interessano i titoli nei giornali, a differenza di altri enti, ma ci preme la sicurezza dei nostri uomini, del cittadino, che ha il diritto di essere soccorso al meglio. Indubbiamente non hanno funzionato diverse cose, sia a livello organizzativo, logistico e strumentale. Se la nostra amministrazione si pone come soggetto protagonista, come giusto che sia, nella ricerca persona, deve però essere in grado anche di dare le risorse e le strumentazioni idonee, avere un livello organizzativo più efficace e chiarire meglio il proprio ruolo negli uffici preposti. Ci riferiamo in particolare alla situazione degli UCL in regione, con varie problematiche tecniche, alcune che ne impediscono l’utilizzo, vedi quello di Bologna. Ci riferiamo alla mancanza di programmi informatici, siamo in attesa delle licenze da anni, cosa che tra l’altro sta bloccando la standardizzazione dei TAS 2, figura fondamentale nella ricerca persona e carente in regione, a causa di un blocco dei corsi che dura da due anni per responsabilità della DCF. Ci riferiamo alla mancanza di idonei DPI da utilizzare in ambiente impervio. Ci riferiamo ad un numero insufficiente di radio portatili, indispensabili per la comunicazione. Il Soccorso Alpino, ente che più di ogni altro è impegnato nella ricerca persona (noi siamo un’Amministrazione), oggi ha capacità se non operative, sicuramente strumentali superiori. Questa è l’amara realtà, grave però, che in virtù di questo, il Soccorso Alpino si permetta di operare ignorandoci come avvenuto a Pievepelago, questi fatti, se ripetuti, dovranno essere denunciati anche alla magistratura, perché lesivi dei principi del soccorso. Concludiamo, chiedendo al Direttore e al dirigente di Modena, di intervenire sulle problematiche burocratiche che impediscono la messa in servizio del veicolo Argo 8x8 parcheggiato nell'autorimessa del Comando, ormai da mesi. Questo mezzo è una risorsa importante per interventi di questo tipo, in quanto si migliora la rapidità, la sicurezza, in virtù della possibilità di poter trasportare operatori, attrezzature ed eventualmente infortunati in zone non raggiungibili con mezzi tradizionali, considerando poi la stagione invernale alle porte. Rimaniamo in attesa di un gentile riscontro. Distinti Saluti