NUMERI MINIMI (O MASSIMI?) E FORMAZIONE DISCRIMINANTE

Padova -

Ieri abbiamo partecipato alla riuni

  • Numeri minimi

  • Corsi formazione autisti terrestri di 3° e 4° grado

  • Criteri per la partecipazione ai corsi di formazione provinciale

Per il primo punto riteniamo che l’individuazione del numero minimo in servizio sia una semplice operazione matematica e cioè: organico totale – 32,5%. Allo stato attuale 22 operativi per turno in sede centrale meno il 32,5% di assenze (20% ferie e 12,5% salto programmato) risulta 15.

Per garantire quindi la fruizione di ferie e il rispetto di quanto dettato dal contratto di lavoro è necessario ribadire che non si possono garantire 17 unità se non attraverso il richiamo in servizio straordinario di personale in riposo o l’assegnazione di personale discontinuo. Un ulteriore sovraccarico lavorativo per sopperire a carenze create dall’amministrazione e, come al solito, sono sempre i lavoratori a dover fronteggiare.

Il dirigente ha concordato con noi su questo aspetto, ed ha accolto la richiesta di una convocazione di incontro prima della mobilità interna.

Per quanto riguarda la diminuzione di una unità per turno ad Este come USB siamo contrari in quanto si dovrebbe aprire un’ulteriore mobilità interna, piuttosto conviene attendere fino alla prossima mobilità nazionale e l’assegnazione nuovi vigili (sempre se Padova verrà tenuta in considerazione).

Gli altri punti all’odg sono stati raggruppati e la proposta del dirigente, sostenuta da cisl e uil, è quella di discriminare il personale non autista negando l’accesso ai corsi di formazione attraverso una precedenza di accesso alla formazione solo ai colleghi in possesso di patente di 3° grado. Una discriminante grave che non garantisce pari accesso alla formazione e pari diritti. Non è accettabile che i lavoratori vengano costretti ad ottenere la patente con il ricatto di non proseguire il loro percorso formativo.

Un sindacato, per ritenersi tale, deve garantire trasparenza, omogeneità e pari trattamento per tutti i lavoratori salvaguardandone i diritti. La problematica degli autisti, se tale si può chiamare, è legata alla scarsità di organico. Meno operatori è uguale a meno autisti ma anche meno SAF, meno NBCR, meno SA etc etc.

Ribadiamo quindi la contrarietà a condividere questa proposta che è palesemente emarginante.

Siamo arrivati al punto che ai colleghi viene chiesto di tutto, manca solo una scopa in culo e potremmo pulire il piazzale.

Ultima precisazione, in quanto ad alcune OOSS non è chiaro che, se al tavolo tutte le sigle dicono no ad una proposta del comando, questa non va applicata; il dirigente non può decidere diversamente se le OOSS sono concordi. Ci fa molto pensare questo modo di far sindacato da alcuni... e non lamentiamoci se poi questa facoltà viene lasciata ai dirigenti.