DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE DI CATEGORIA

Nazionale -

Al Ministro dell'Interno

On. Matteo SALVINI

Al Sottosegretario di Stato all'Interno

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Capo Dipartimento

Prefetto Bruno FRATTASI

Tramite:

Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento

Viceprefetto Roberta LULLI

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Ing. Gioacchino GIOMI

Vice Capo Dipartimento Vicario

 Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI

 

Oggetto: dichiarazione dello stato d’agitazione di categoria - volontà di promuovere lo sciopero nazionale della categoria Vigili del Fuoco - richiesta del tavolo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e/o legge 83/2000 e successive modifiche.

 

La scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all’oggetto, con la proclamazione dell'immediato stato di agitazione del personale del CNVVF chiede l'attuazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa in vigore.
L'8 febbraio 2018 è stato siglato un accordo economico in seguito inserito nel DPR 41 del 15 maggio 2018. Accordo monco di una base normativa e di diritto che vede la firma di tutte le OO.SS. escluso la scrivente. Tale accordo ha di fatto scontentato una categoria che dal 2010 attendeva finalmente il giusto riconoscimento economico e normativo. L'unico modo, di fatto, per tentare di ribaltare una firma che aveva più il sapore di una “marchetta elettorale” in favore del precedente governo che l'intento di dare alla categoria il riconoscimento che merita consiste nell'apertura della “
coda contrattuale”.

Il Corpo Nazionale vive un RIORDINO (accordo recepito in data 9 aprile 2014 ai sensi dell’art. 35 comma 2, del DPR 7 maggio 2008 e relative circolari) che di fatto è in linea perfetta con un 2018 caratterizzato dal pareggio di bilancio e da una politica dello sviluppo del lavoro che vede i lavoratori soccombere verso una prospettiva lavorativa che li vede sempre più vecchi, senza diritti e sovraccaricati di lavoro.

 

Dalle nostre sedi di servizio che non sono a norma in riferimento alla sicurezza sismica (100miioni di euro sono stati

promessi e stanziati di cui non abbiamo relativa tracciabilità); alle attrezzature (siamo anche sprovvisti di ricambio del completo antifiamma e molti di noi operano con caschi non a norma); ai mezzi (i dati del superiore ministero ci fotografano una realtà di superamento di tutti i limiti massimi di vetusta di oltre, in scala minima, il 25%); alla tutela della salute (continuiamo a non avere l'istituto INAIL ne una assicurazione degna di tale nome per gli infortuni); alle economie (il contratto e il riordino delle carriere sono di fatto insufficienti anche solo a coprire l'indice dell'inflazione programmata che attualmente è fissata all'11,34% quando il contratto e riordino delle carriere ha coperto soltanto il 3,82% di utile); alle econome accessorie (in un regime pensionistico contributivo chiediamo che tutte le nostre indennità, notturni/estivi – servizi esterni, convenzioni, ecc) siano defiscalizzati; ad un sistema previdenziale (chiediamo che le prospettive di vita siano bloccate per una categoria fortemente a rischio che di fatto non essendo una “categoria particolare” va in pensione a 62 anni – periodo che trascorre “in prima linea” soccorrendo i cittadini, gli animali e salvaguardando i beni e le proprietà pubbliche e private – rimanendo sempre nel soccorso attivo; necessitiamo di uno sviluppo del sistema di formazione che attualmente è legato al sacrificio dei singoli lavoratori del corpo nazionale che di fatto per potersi mantenere in efficienza usano il proprio tempo libero non ricevendo neanche un minimo supporto economico; non tuteliamo il personale femminile che all'atto della maternità di fatto perdono economie e diritti; abbiamo bisogno di assumere e finalmente mettere in essere quanto contenuto nella “Risoluzione Fiano” perché di fatto viviamo una carenza di dotazioni organiche in tutti i settori.

In ragione di quanto esposto, e di altro che ci riserviamo di esporre nella sede opportuna, dichiariamo lo stato di agitazione Nazionale e chiediamo l’immediata applicazione della normativa vigente.