RALLY COPPA VALTELLINA

Sondrio -

COMUNICATO STAMPA

Con il presente comunicato stampa vogliamo replicare in modo democratico alla Promo Sport Racing e a quelle OO.SS. dei Vigili del Fuoco che non hanno saputo cogliere le riflessioni a cui noi di USB volevamo portare le istituzioni, gli organizzatori e non per ultimo la cittadinanza. Purtroppo la POLEMICA, inerente i soccorsi dopo l’incidente stradale avvenuto sabato 23 settembre 2017 nel territorio Comunale di Aprica nell’ambito del 61° Rally Coppa Valtellina nella prova di Santa Cristina, ha prevalso su tutto senza portare a conclusioni edificanti.

Il giorno dopo l’evento questa O.S., attraverso i mezzi di informazione locale, ha voluto evidenziare che in occasione di quel sinistro, classificato dal NUE (numero unico di emergenza) come Incidente stradale, con relativa trasmissione della “scheda di conoscenza” alla Sala Operativa dei Vigili del Fuoco e richiesta alla sala Operativa del 118 di un’ambulanza in “codice Rosso”, non sia stato richiesto anche l’intervento di una squadra vv.f..


La nostra segnalazione era rivolta alla cronica mancata e/o tardiva attivazione delle squadre VV.F. da parte del NUE e del 118!


La Promo Sport Racing, che ha organizzato l’evento automobilistico, prendendo la nostra ennesima denuncia come una critica rivolta verso di loro, con un contro comunicato stampa ha replicato piccatamente chiedendo:


“ … per quale motivo sia stato fatto uscire un articolo nel quale sembrerebbe che, pur essendo prevista la piena autonomia d’intervento in manifestazioni sportive di questo tipo, gli organizzatori del rally Coppa Valtellina avrebbero dovuto richiedere il loro intervento? …”


USB ben sa che in occasione di gare di rally vi è un piano di emergenza che prevede un servizio di de-carcerazione, un’assistenza mirata a risolvere le varie criticità che si possono verificare all’interno di questo tipo di manifestazione (avarie, incidenti, incendi di veicoli ed incendi di sterpaglie, ecc.) utilizzando mezzi antincendio dedicati.

Resta il fatto che la dotazione antincendio di un mezzo dell’organizzazione dedicato al soccorso può contare in media su n.2 estintori che, secondo la nostra O.S., non possono affrontare in modo efficace fiamme di una certa entità.

Gli organizzatori della Coppa Valtellina sono consapevoli che il rally è uno sport ad alto rischio, ma dalle loro dichiarazioni si percepisce una scarsa sensibilità per quanto attinente alla prevenzione e alla salvaguardia dei concorrenti e del pubblico presente. Nelle loro dichiarazioni, infatti, cogliamo confusione e scarsa conoscenza riguardo il ruolo istituzionale che ha il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

 

A norma di legge, come riportato nel decreto legislativo n.139 del 8 marzo 2006, il Soccorso Tecnico Urgente è competenza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; così come lo è la vigilanza antincendio (se prescritta dall’apposita commissione) in occasione di manifestazioni di varia natura come, ad esempio, durante i rally, nelle fiere, nei locali di pubblico spettacolo, ecc. anche se, in alcuni casi, può essere integrata o effettuata da squadre private appositamente formate.

Vorremmo ricordare che in occasione del 59° Coppa Valtellina svoltasi il 7 giugno 2015 a Castello dell’Acqua, squadre VV.F. del Comando Provinciale di Sondrio sono dovute intervenire per un incidente stradale che ha coinvolto dei concorrenti: possibile che a due anni di distanza vi siate già dimenticati di come dovrebbe funzionare il soccorso anche in quell’ambito?

Da una veloce ricerca attraverso gli archivi di stampa troviamo precedenti di gravi incidenti avvenuti durante gare di rally, come quello accaduto a Lucca il 24 luglio 2012 dove il pilota e copilota persero la vita. I due sfortunati concorrenti infatti non sono morti per le lesioni riportate nel rocambolesco fuoristrada ma, probabilmente, per gli effetti del successivo rogo che li ha asfissiati e poi carbonizzati. In quel caso intervenne un veicolo della vigilanza antincendio privata che si trovava a poca distanza, ma solo i Vigili del Fuoco riuscirono a spegnere le fiamme. Solo tre anni dopo a Carlazzo (Como) il 30 agosto 2015 altri due concorrenti morirono carbonizzati durante il rally Barelli San Bartolomeo Val Cavargna. Anche in questo caso il primo intervento con gli estintori da parte della vigilanza antincendio privata non riuscì ad estinguere il fuoco, e solo l’intervento dei Vigili del Fuoco consenti di spegnere l’auto in fiamme. Se i Vigili del Fuoco fossero stati presenti e/o allertati immediatamente, forse quelle vite potevano essere salvate.

Pertanto invitiamo la Promo Sport Racing ad evitare di sminuire il ruolo fondamentale che hanno i Vigili del Fuoco nel garantire il Soccorso Tecnico Urgente nella Provincia di Sondrio; al contrario dimostrerebbe una scarsa conoscenze delle rispettive competenze. In una tematica delicata come quella del soccorso perseverare nel creare ulteriore confusione e dualismi tra il ruolo delle istituzioni pubbliche e di quelle private può rivelarsi rischioso e contro producente per chi avesse bisogno di aiuto; oltre al fatto che ciò potrebbe generare ritardi nei soccorsi. Il comunicato apparso sulla stampa locale a firma di due oo.ss. dei Vigili del Fuoco di Sondrio ci commuovono per l’ingenuità con cui hanno tentato di smentirci e svilirci, ottenendo l’effetto contrario. Infatti in quel trafiletto ci danno ragione riconoscendo che esistono delle problematiche nella gestione del soccorso, ma allo stesso tempo prendono le distanze sostenendo che tali problematiche sono risolvibili attraverso i tavoli istituzionali. Ad essi vorremmo anche ricordare che il valore di una organizzazione sindacale non si evince dal solo numero dei suoi tesserati (USB in categoria è comunque un sindacato maggiormente rappresentativo), ma soprattutto dalle sue azioni di denuncia e di lotta a tutela dei lavoratori e dei cittadini.

USB è dal 2014 che a più riprese richiede il confronto con tavoli istituzionali, arrivando a dichiarare lo stato d’agitazione provinciale con relativo tavolo di raffreddamento dove abbiamo denunciato la drammatica situazione in cui versa il soccorso tecnico urgente nella provincia di Sondrio. A tutto ciò va aggiunto l’impossibilità di aprire un dialogo costruttivo con la dirigenza vv.f. locale che possa dare risposte ai lavoratori sul soccorso tecnico urgente e sulla gestione del comando. Il dirigente provinciale VV.F. ha dovuto relazionare al suo Direttore regionale su quanto fatto e su cosa intendesse fare per risolvere l’annosa questione dei tardivi e mancati allertamenti dei Vigili del Fuoco. In quell’occasione all’Unione Sindacale di Base veniva presentato il Protocollo Prefettizio d’intesa tra VVF, AAT e SOREU che aveva in oggetto la definizione di modalità operative d’intervento congiunto tra gli Operatori del Soccorso Tecnico Urgente (i Vigili del Fuoco) e del servizio d’emergenza Sanitaria nelle sue componenti di SOREU delle Alpi e AAT di Sondrio. Questo documento, la cui validità è venuta meno, definiva le modalità di attivazione reciproca al fine di raggiungere una migliore sinergia operativa dei soccorritori, nel rispetto delle specifiche competenze istituzionali e delle autonomie gestionali e organizzative di ciascun Ente. Come USB VV.F. non possiamo che auspicare una più fattiva sinergia tra i vari enti preposti al soccorso, mente al signor Prefetto di Sondrio chiediamo che, tra una lettera e l’altra di redarguizione, trovi il tempo di riunire tutti i soggetti interessati per un confronto costruttivo e risolutivo delle problematiche fin qui elencate.