VIGILI DEL FUOCO USB MANIFESTANO IN "DIVISA" E ATTACCANO IL GOVERNO

Nazionale -

Lavoratori,

contro l’ondata repressiva che attraversa il paese da troppo tempo. Contro i diritti negati e le barbare ingiustizie che la politica ha messo in atto contro la società, i lavoratori, la salute pubblica, la scuola e la salvaguardai, USB ha detto e dice “NO” con forza!  Abbiamo manifestato contro un governo ed un ministro dell’interno che attraverso una serie di manovre ha fatto di questo paese un luogo invivibile e ci ha posti l’uno contro gli altri. Gli italiani sono una cosa, gli stranieri migranti un’altra. Questa è la sintesi del decreto Minniti che pone, evidentemente, gli immigrati nel ruolo di figli di un dio minore davanti all’articolo 3 della Costituzione che secondo il decreto varrebbe solo per gli italiani.

Ma anche per la nostra categoria non si è risparmiato in sottrazione di diritti. Le modifiche in seno al “decreto Madia” ne sono un esempio troppo chiaro. Non da meno, il ministro, ha messo in atto già da troppo tempo una pratica repressiva contro chi, in questo paese, vuole manifestare liberamente e pacificamente. Pullman perquisiti, lavoratori identificati con video e foto, lettere inviate ai comandi per bloccare la partecipazione di USB al Pride di Roma… sono le manovre, “folli”, di chi ha deciso di stare contro il Paese.

Il 10 giugno abbiamo partecipato ad una manifestazione sulle discriminazioni ed è stata scritta una pagina storica nel mondo del lavoro con la partecipazione proprio dei vigili del fuoco al Pride di Roma. Chi più di noi “pompieri” sa che il soccorso è per tutti e va garantito a tutti? Sappiamo, allo stesso tempo, di essere realmente “con l’acqua alla gola”, quindi nell’impossibilità vera di soccorrere.

A chi si indigna per la partecipazione dei vigili di USB, in “divisa” al Pride rispondiamo che siamo noi a indignarci per come è stato trattato il mondo del soccorso in questo Paese. Ogni giorno le “partenze” si fermano perché vecchie ed insostituibili (abbiamo i mezzi più vecchi d’Europa), i precari vengono sfruttati e gettati via come stracci ormai vecchi e logori, il riordino delle carriere è risultato una truffa messa in atto da chi voleva dare le briciole alla base e conservare la torta tutta per sé.

Rappresentiamo, nostro malgrado, per merito dei “sindacati gialli” (cicciellecisleewiskiconfsaleconato) la categoria che più di tutte ha perso diritti, dignità e soldi. Niente contratti, niente INAIL, niente unità, niente mezzi, niente ufficio centrale di Dlg 81… niente di niente quando si parla di diritti ma tutto ok quando si parla di distruggere il nostro futuro! Del resto il dipartimento ci ha abitualo a scene poco edificanti, vedi l’uso di figuranti obbligati il 2 giugno ad essere vestiti in maniera ridicola e non a norma.

Bene, il 10 giugno grazie alla nostra fiera partecipazione al Pride di Roma e nella piena condivisione del percorso di lotta di quanti sono scesi in piazza, rispettosi dei valori costituzionali e repubblicani del nostro Paese, abbiamo conquistato il diritto a manifestare in “divisa”. Da qui in avanti per tutti i vigili del fuoco, grazie alla lotta di questi giorni, che proseguirà sempre in difesa dei nostri diritti, abbiamo salvaguardato la libertà di manifestazione contro chi ci affama e ci vuole rendere “schiavi silenziosi”.

E il 30 giugno saremo in piazza con l’orgoglio di sempre a manifestare contro un governo, un dipartimento e un ministro “complici” del degrado che viviamo nei posti di lavoro per colpa del risparmio della spesa pubblica. Adesso non ci sono più scuse: manifestare è un diritto, lottare è un dovere, difendere la libertà di pensiero una realtà. Nessuno ci potrà fermare; nessuno potrà pensare che USB creda alla “favola” del vilipendio. La verità è che è proprio chi non lotta a “disonorare” di fatto la vera immagine del corpo nazionale. Noi siamo lavoratori con una grande dignità, siamo al servizio della società e per questo lottiamo.