DIRITTO ALLA MENSA… DIETROFRONT DELL'AMMINISTRAZIONE

LA LEGGE 225/92 SALVA LE NOSTRE CUCINE MA ANCORA CI SONO PUNTI OSCURI CHE METTONO A RISCHIO IL DIRITTO VERO AL PASTO

Nazionale -

Lavoratori,

molti passi indietro sono stati fatti oggi dall’amministrazione e molti passi in avanti sono stati fatti verso la difesa del diritto alla mensa nel CNVVF grazie alla battaglia in prima linea di USB in tutto il territorio nazionale .

Dalla registrazione audio (

youtu.be/Qr5mxk7G2zo

) potrete ascoltare la posizione e i dubbi di USB. La mensa, lo ripetiamo, è un diritto contrattuale ma anche una strategia del soccorso… se scatta una micro emergenza provinciale dove metteremo la ticket card o il buono pasto cartaceo visto che saltano gli schemi e le cucine sarebbero state chiuse??? Durante le emergenze, ricordiamoci, con il raddoppio dei turni raddoppiano anche i carichi di lavoro e di conseguenza aumentano i nostri bisogni. Le sedi dei Vigili del Fuoco, lo ricordiamo, sono centri strategici fondamentali e devono avere una logistica autonoma ed efficiente cosa che è stata recepita dall’amministrazione che in funzione della Legge 225/92, che ci definisce organismo primario e fondamentale di protezione civile, le nostre cucine (o centri di cottura) non solo non possono essere smantellati ma devono essere mantenuti (o creati dove non esistono) a spese dell’amministrazione.

UN BUON SOCCORSO SI FA ANCHE GRAZIE AD UNA EFFICIENTE LOGISTICA

E questo vale per l’ordinario e le micro calamità, visto che in caso di emergenza nazionale (macro calamità) è la protezione civile che deve occuparsi di logistica e noi di soccorso. Quindi sono loro che devono occuparsi di far star bene noi vigili del fuoco. Come USB abbiamo chiesto di rivedere le quote nominali, visto che noi abbiamo diritto alla mensa perché in deroga all’orario di lavoro noi vigili del fuoco lavoriamo due giorni in un solo turno dobbiamo percepire non un buono pasto ma due. Noi come USB siamo per il miglioramento della qualità della vita quindi vogliamo cibo di qualità e un cuoco assunto che ci confezioni i pasti in base alle nostre esigenze lavorative (visto che non possiamo sapere come si giostrerà il turno di lavoro in base agli interventi che si presentano). Naturalmente vogliamo che tutti i lavoratori in sede locale scelgano liberamente cosa vogliono realmente (o il buono pasto o la mensa) ma è indiscutibile, per noi, che il servizio mensa qualora scelto debba essere di estrema qualità e che si debba smettere di fare gare a ribasso che fanno stare male noi “professionisti del soccorso” e sfruttano altri lavoratori (ci riferiamo ai cuochi della mensa).

IL DIRITTO ALLA MENSA SIAMO NOI CHE POSSIAMO PERDERLO SE NON VALUTIAMO BENE LE NOSTRE SCELTE!!

L’amministrazione nel caso in cui si scegliesse di usufruire del buono pasto ci vieterà l’uso della vettura per fare la spesa, metterà la pulizia dei locali a conto nostro e ci darà la scelta tra il buono pasto elettronico (7€ pulite senza decurtazione ma spendibili entro 22 giorni) o il buono pasto cartaceo (7€ di cui 5,29€ nostre e 1,71€ soggette a tassazione). Noi come USB abbiamo chiesto chiarezza sulla circolare chiedendo di affrontare sia i pro che i contro di eventuali scelte, visto che ci sono parecchi lati oscuri: se qualcuno si fa male in cucina, con la scelta del buono pasto, la responsabilità ricadrebbe sul lavoratore. Se si sceglie il buono pasto cartaceo la spesa dovrebbe essere fatta fuori turno. Se si sceglie il buono pasto elettronico la sua spendibilità è legata al singolo lavoratore e non può essere demandata ad altri, ecc… Quindi aspettiamo la nuova bozza con le correzioni chieste!!!

RICORDIAMOCI CHE LA MENSA È UN DIRITTO CONTRATTUALE

DETTATO ANCHE DALLA NOSTRA TIPICITA’ LAVORATIVA