MANCATO RISPETTO DELLE NORME CONTRATTUALI IN MATERIA DI CRITERI DI MOBILITA' IN AMBITO PROVINCIALE

Nazionale -

al Dipartimento dei Vigili del Fuoco

del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Capo Dipartimento

Prefetto Bruno FRATTASI

 

Tramite:

Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento

Viceprefetto Roberta LULLI


Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Vice Capo Dipartimento Vicario

ing. Gioacchino GIOMI


Al Direttore Centrale delle Risorse Umane

Prefetto Giovanni BRUNO



Oggetto: mancato rispetto delle norme contrattuali in materia di criteri di mobilità in ambito provinciale.


Egregi,

 

la scrivente Organizzazione Sindacale, con la presente, intende mettervi a conoscenza di fatti e situazioni che stanno coinvolgendo la vita di molti lavoratori del CNVVF, sottolineando, in particolare, le relative gravi responsabilità che le amministrazioni locali hanno nel trattare con superficialità e in modo assolutamente distorto il tema mobilità.

È giungla in periferia a danno del soccorso stesso… in province come Agrigento, Alessandria e Roma vi è la punta dell’Iceberg di un male che non vuole trovare soluzione. Mobilità ordinaria e mobilità leggi speciali non trovano pace alcuna creando una guerra tra poveri infinita… basterebbe recepire le norme che esistono e sono state sottoscritte dalle parti. Norme che ricordiamo sono state fortemente volute dall’amministrazione centrale.

Nella provincia di Roma, oltre alla mancata applicazione delle norme sopradette, sono “occultati”: numeri dotazioni organiche teoriche e reali, dislocazione leggi speciali. Idem ad Agrigento dove manca una chiarezza di fondo su tutto. Ad Alessandria è “l’apoteosi al contrario”: l’accordo ultimo di mobilità, di recente stesura, non considera ne l’accordo sui criteri di mobilità nazionale del 2013 ne l’accordo nazionale sulle leggi speciali stravolgendo completamente i criteri e ponendo i lavoratori in gravi disagi economici e normativi.

Urge, a nostro avviso, una nota che chiarisca ai dirigenti locali che le norme nazionali non possono essere stravolte in sede periferica e che quanto contenuto in esse è sinonimo di garanzia ed equità di trattamento tra lavoratori sia che essi vivano nell’estremo nord sia che essi risiedano nell’estremo sud.