ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01901

Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 81 del 20/09/2013

Firmatari

Primo firmatario: BIONDELLI FRANCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/09/2013

Destinatari

Ministero destinatario:

  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 20/09/2013

Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01901
presentato da
BIONDELLI Franca
testo di
Venerdì 20 settembre 2013, seduta n. 81

BIONDELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il Corpo nazionale dei vigili del fuoco è una struttura dello Stato ad ordinamento civile e rientra nell'amministrazione del Ministero dell'interno, dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, per mezzo del quale il Ministero dell'interno assicura, il servizio di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzione degli incendi su tutto il territorio nazionale, nonché lo svolgimento delle altre attività assegnate al Corpo nazionale dalle leggi e dai regolamenti;
con l'istituzione del servizio nazionale della protezione civile, resa effettiva con legge 24 febbraio 1992, n. 225, quest'ultima andava a collocarsi a capo di tutte le attività strettamente connesse alla salvaguardia dell'incolumità pubblica;
conseguentemente, i vigili del fuoco sono stati inseriti in un contesto ambiguo, in un sistema in cui sono chiamati a intervenire in ogni sito emergenziale, pur senza consentire loro un autonomo e pieno intervento che veda interessata ogni tappa dell'intervento;
per maggior chiarezza riguardo alle difficoltà con cui operano i vigili del fuoco si riporta un episodio avvenuto in data 20 luglio:
«data 20 luglio u.s. alle ore 17.24 il Comando Provinciale VVF di Roma, con prot. n. 38620 del 20.07.2013, richiedeva il l'intervento del nucleo elicotteri VV.F, per il recupero di n. 2 persone infortunate a seguito di una caduta con parapendio. Alle ore 17.32 decollava da Ciampino l'elicottero VV.F – con eli-soccorritori a bordo raggiungendo la zona delle operazioni alle ore 17.34, lago di Albano, raggiunta e identificata l'area, si provvedeva a fare una ricognizione della stessa, per acquisire ulteriori elementi ed elaborare la strategia di recupero dei due pericolanti. Dalla ricognizione si identificavano le squadre di terra del personale VV.F., che nel frattempo avevano raggiunto le persone in difficoltà e un elicottero del 118 dell'ARES di Roma fermo al suolo. Alle 17.40, valutata dalle squadre sul posto la difficoltà di un recupero terrestre, si provvedeva ad improntare l'imbarco degli infortunati, calando a mezzo del verricello di soccorso in prossimità del luogo, il personale eli-soccorritore. Prima di provvedere all'elitrasporto attraverso elicottero VV.F si tentava di voler raggiungere via terra una zona idonea per il trattamento sanitario; pertanto l'elicottero VVF si portava all'atterraggio in una zona attigua. Durante l'operazione di recupero terrestre, le persone coinvolte prendevano coscienza del tempo necessario e delle difficoltà oggettive della manovra, tenuto conto della impervietà della zona circostante, conseguentemente davano la disponibilità ad essere recuperati con il mezzo aereo. Preso atto della volontà degli infortunati, gli eli-soccorritori predisponevano l'infortunata per il recupero tramite verricello di soccorso VV.F. Nel frattempo nella zona operazioni era giunto un terzo elicottero dell'ARES, proveniente dalla base di Viterbo, inviato dalla sala operativa del 118, sebbene sul posto fossero già presenti l'elicottero del 118 di Roma, l'elicottero VVF di Roma, il personale VVF e sanitario terrestre di Roma. Nel corso della fase di avvicinamento, per il recupero tramite il verricello di soccorso, VV.F. l'equipaggio VVF, non avendo avuto nessun preliminare contatto radio con l'elicottero del 118 di Viterbo, riscontrava che l'area di lavoro veniva impegnata dal medesimo, il quale ostacolava le operazioni d'imbarco VV.F pianificate, giustificando tale manovra con la presenza a bordo del medico e dell'infermiere; per questo motivo l'aeromobile VVF si portava in circuito di attesa evitando d'interferire con l'attività di sbarco del personale sanitario. Terminate le operazioni di sbarco del velivolo del 118, si procedeva ad imbarcare a mezzo del verricello di soccorso, gli incidentati, senza ulteriori presidi sanitari oltre quelli posti a protezione dal personale VVF; contestualmente i coniugi, alla presenza di tutti i soccorritori, dichiaravano di voler procedere al recupero come pianificato con l'elicottero VVF, e immediatamente avio trasportati presso struttura sanitaria»;
l'episodio che qui si riporta mette chiaramente in luce il contesto fortemente ambiguo in cui i vigili del fuoco sono chiamati ad operare –:
alla luce dei fatti sopraesposti se il Ministro non ritenga opportuno intervenire con un proprio atto al fine di emanare una direttiva univoca in materia di soccorso tecnico urgente stabilendo che l'ente dello Stato preposto sia solo il Corpo nazionale dei vigili del fuoco che si avvale degli altri enti secondo le particolari necessità dell'intervento nonché, al fine di salvaguardare l'incolumità della popolazione, che il primo intervento di soccorso sia demandato al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. (4-01901)